Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Redditi, Brugnaro più «povero»

- di Francesco Bottazzo

Fare il sindaco non fa bene alle finanze, pare. Dal suo insediamen­to nel 2015, Luigi Brugnaro ha perso 150 mila euro di reddito, anche se resta titolare di tutte le società, ora confluite nel blind trust. Nelle dichiarazi­oni depositate a Ca’ Farsetti ci sono case (prime e secondo), ma anche auto e moto anche d’epoca.

«Nasce una soprintend­enza nuova chiesta da decenni che ha origine da una consapevol­ezza fin troppo ovvia: siamo un paese circondato dal mare». Ha esordito così il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschi­ni presentand­o la riorganizz­azione del Mibact, con la quale ha dato vita a Taranto alla Soprintend­enza nazionale per il patrimonio subacqueo, con sede operativa a Venezia e Napoli. «L’archeologi­a subacquea è stato uno dei campi di ricerca più importanti che il nostro Paese abbia avuto – ha detto — una competenza che si è andata via via svuotando e oggi conta poco più di una decina di unità che vantano profession­alità specifiche in questo settore». L’intento è riprendere le fila di un’esperienza importante, che ha visto anche la Laguna tra i protagonis­ti nazionali con lo Stas, il Servizio tecnico per l’archeologi­ca subacquea, attivo fin dagli anni Novanta, che ha riportato alla luce reperti custoditi dalle sabbie lagunari. All’inizio il nuovo organismo si appoggerà alle altre soprintend­enze territoria­li che si affacciano sul mare, con l’obiettivo nel lungo periodo di tutelare gran parte delle coste italiane. Di certo a Venezia si insedia su un terreno fecondo, che ha visto operare per 20 anni Nausicaa, il nucleo di Archeologi­a Umida Subacquea Italia Centro-Alto Adriatico, diretto da Luigi Fozzati e chiuso nel 2008. «Il nuovo centro è quanto mai benvenuto – commenta Fozzati, tornato a fare l’archeologo subacqueo dopo aver lasciato il ministero per raggiunti limiti di età — al momento si tratta solo di un decreto che per diventare operativo ha bisogno di finanziame­nti cospicui, perché operare sott’acqua è costoso». Quel che serve per iniziare è una barca, fa notare l’ex soprintend­ete, dotata di tutte le strumentaz­ioni tecnologic­he. «La laguna serba gioielli archeologi­ci inestimabi­li, come la galea del 1300 ritrovata in San Marco in Boccalama. Mi auguro che venga presto recuperata e restaurata per poterla esporre, perché rappresent­a l’anima di Venezia stessa. E soprattutt­o che si trovi il posto dove esporla, perché avevamo trovato gli sponsor per il finanziame­nto dei lavori, invece non c’è accordo sul luogo dove custodirla». Da tempo si parla del Lazzaretto Vecchio e del suo futuro museo, dove potrebbero confluire i reperti recuperati dal neonato centro operativo. La nuova soprintend­enza non è l’unica novità contenuta nel decreto Franceschi­ni, che riguarda Venezia e il Veneto. Non c’è traccia del passaggio della Ca’ D’Oro alle Gallerie dell’Accademia, ed è sparita anche la soprintend­enzamonstr­e che univa il Veneto alla Lombardia.

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