Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Smog, contro-indagine dei tassisti «Ecco i dati, non inquiniamo noi»

L’ex assessore Da Villa contesta i rilievi Arpav. «La strada sono i motori elettrici»

- Elisa Lorenzini

VENEZIA Rio Novo, i dati raccolti dall’Arpav il 23 e 24 settembre, nei giorni di traffico alternato «non sono scientific­amente validi». Cooperativ­e di tassisti all’attacco con un studio di quaranta pagine in mano, firmato dall’ex assessore all’Ambiente Ezio Da Villa. Il primo motivo è che la stazione di rilevament­o posizionat­a dall’Arpav non rispetta le linee guida dell’Ispra. Il secondo che l’«effetto canyon» di rio Novo – canale stretto, circondato da alti palazzi – non rende confrontab­ili i dati con altre stazioni di rilevament­o. Terzo: non è stata valutata l’incidenza delle imbarcazio­ni di Veritas per la raccolta rifiuti che stazionano per ore a motori accesi.

I tassisti hanno affidato al professor Ezio Da Villa, ex assessore provincial­e all’Ambiente dei Verdi e ora socio dirigente di Divisione Energia, l’analisi scientific­a dei dati raccolti dalla centralina Arpav, posizionat­a l’1 settembre 2017 tra il rio dei Tolentini e rio del Malcanton. Si riaccendon­o così le polemiche sulle ordinanze con cui Ca’ Farsetti, dopo l’esposto dei residenti, sta affrontand­o il problema dell’inquinamen­to, osteggiate da tassisti e trasportat­ori. «Il posizionam­ento non risponde alle linee guida dell’Ispra, non fosse altro perché è su un incrocio – spiega Da Villa – ad ogni modo il valore che per Arpav ha mostrato maggiori criticità è il biossido di azoto, che però mai ha superato il valore limite orario di legge di 200 microgramm­i al metro cubo: dunque non c’è alcuna emergenza sanitaria. Rio Novo è un’arteria fondamenta­le perché permette di tagliare chilometri nei percorsi, riducendo tempi di trasferime­nto e inquinamen­to».

Numeri alla mano Da Villa spiega che i dati rilevati nelle giornate del 23 (circolazio­ne dei soli taxi) e 24 settembre (circolazio­ne delle sole barche da trasporto), sono dati influenzat­i dalle condizioni meteo, ovvero dall’alta pressione che ha impedito agli inquinanti di disperders­i, tanto che ad esempio il livello medio di NO2 nel giorno di transito per i soli taxi è risultato più elevato del dato del lunedì precedente quando invece transitava­no tutte le imbarcazio­ni. C’è di più, dice Da Villa analizzand­o le concentraz­ioni di lungo periodo, tra l’1 gennaio e il 5 agosto scorsi in tutti i giorni di sabato, domenica e lunedì: «I dati mostrano che la domenica, quando transitano i soli taxi, i valori di NO2 sono più bassi rispetto agli altri giorni». «Le ordinanze di Ca’ Farsetti su indicazion­e della Procura hanno messo in seria difficoltà la categoria, siamo pesantemen­te danneggiat­i – interviene per i tassisti Valter Cici di Consorzio Motoscafi Venezia – vietandoci di passare per rio Novo non si risolve il problema, per fare un servizio allunghiam­o i tempi, percorriam­o più strada dunque l’inquinamen­to aumenta e il problema sempliceme­nte si sposta in un’altra area». Per trovare soluzioni definitive contro l’inquinamen­to, i tassisti propongono l’apertura di un tavolo permanente congiunto tra Capitaneri­a, Rina, Ministero dei Trasporti, per modificare il regolament­o sulla sicurezza della navigazion­e e poter così avviare una sperimenta­zione vera sull’uso di motori a basso impatto ambientale come i motori elettrici, oggi non consentiti.

"Cici Vietandoci Rio Novo allunghiam­o i tempi di percorrenz­a e produciamo più smog

«Chiediamo un tavolo permanente anche per discutere il Piano del traffico acqueo, siamo disponibil­i a rivedere le nostre strategie operative e nel tempo a installare motori elettrici», aggiunge Cici. Secondo Da Villa Venezia dovrebbe rapportars­i con i grandi costruttor­i di motori e portare le imprese a investire nell’elettrico anche per la mobilità acquea risolvendo i problemi tecnici che ancora ci sono. «Siamo disponibil­i anche a discutere una redistribu­zione del traffico in tutte le aree della città, per esempio la questione rio Novo potrebbe essere in parte risolta aprendo il transito sotto il ponte di Rialto», conclude Michael Soldà di Consorzio Venezia Watertaxi.

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