Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Separatisti, liste trasversali per presentarsi alle elezioni
Mano testa a comitati e associazioni. M5s: sosteniamo chi vuole autodeterminarsi
VENEZIA Ci sarà di sicuro una lista civica autonomista veneziana, alle elezioni di primavera per il rinnovo del sindaco e del consiglio Comunale. Quella mestrina è in fase di studio. E finora l’unica cosa certa è che il presidente del comitato Due Grandi Città Marco Sitran si prenderà un anno sabbatico. «Decine di persone ci incitano a non mollare – dice l’avvocato autonomista Giorgio Suppiej – Ed è proprio ciò che intendiamo fare, per perseguire la strada giuridica della separazione attraverso la legge Delrio sulla Città Metropolitana». La legge prevede che a indire la consultazione sia il consiglio Comunale con maggioranza dei due terzi, al voto partecipano tutti i 44 Comuni della provincia e lo scopo del frazionamento del capoluogo è l’elezione diretta del sindaco metropolitano. Per farlo, bisogna vincere le elezioni a Ca’ Farsetti. «Quello autonomista con quasi 30mila voti è il primo partito della città», ricorda Suppiej. Il progetto è quello di una lista trasversale, che conta sull’appoggio del Gruppo
25 Aprile – che nel 2015 appoggiò la lista Casson, salvo ritirarsi quando divenne capolista Nicola Pellicani, sconfitto alle primarie – e sulla moltitudine veneziana di comitati e associazioni. Il primo ostacolo sarà reclutare i voti e volti dei partiti che si sono spesi nella propaganda referendaria, come alcuni dei «dem» veneziani e qualcuno di Articolo Uno: in vista delle elezioni, di solito il centro-sinistra e la sinistra serrano i ranghi di partito. C’è più margine col M5s, che già prefigura una convergenza. «Per chi sta amministrando è più facile far restare tutto in un unico calderone – dicono i consiglieri regionali - Ma non potrà durare per sempre. Già stanno nascendo movimenti civici che prima o poi costringeranno la politica a non scappare. Noi del Movimento 5 Stelle siamo e saremo sempre al fianco di chi vuole determinare il proprio futuro, senza deleghe in bianco». Le manovre di avvicinamento del M5s veneziano vanno avanti da almeno due anni, c’era pure il nome di un candidato civico da mettere a disposizione. Più in salita la costituzione della lista autonomista mestrina. Mestre Mia e Movimento Bergamo non sono mai stati interessati ad una discesa in campo. I volti della battaglia referendaria sono stati quelli di Giovanni Armellin, Debora Esposti e Maria Laura Faccini. «L’apatia, la risposta scarsa al referendum meritano una riflessione – spiega Faccini – Personalmente sono propensa a progetti politici di lungo termine, che partano da un ampio coinvolgimento di tutte le parti sociali. Anche i centri sociali, perché no. Nessuno deve restare escluso dal discorso pubblico. E l’essenziale è trovare buoni compagni di strada». Non sarà della partita l’Ugl con Sebastiano Costalonga: «Siamo scesi in campo spinti dagli interventi di alcuni esponenti che ricoprono cariche amministrative del Comune, intervenuti scorrettamente, raccontando mezze verità, strumentalizzando sulla pelle dei lavoratori scenari apocalittici con licenziamenti e chiusura di aziende partecipate. Spero sia chiaro all’attuale Sindaco ma anche a chi aspirerà a farlo per i prossimi 5 anni che la realtà lagunare necessita di più attenzione, senza snobbare il dato del Referendum e delle persone che a prescindere dalla fede politica vi hanno partecipato».