Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Fare il sindaco non conviene Brugnaro più «povero» Auto d’epoca per i consiglier­i

I redditi di Ca’ Farsetti: case in montagna e al mare

- Francesco Bottazzo

VENEZIA Fare il sindaco non fa bene alle finanze, almeno a quelle di Luigi Brugnaro se rispetto all’anno del suo insediamen­to (2015) ha perso 150 mila euro. Non possono dire la stessa cosa invece i consiglier­i comunali che da quando siedono a Ca’ Farsetti hanno visto diventare più pesante il loro conte corrente. Vale ad esempio per l’architetto fucsia, delegato per la Smart City, Luca Battistell­a che nel 2018 ha raddoppiat­o il reddito imponibile dell’anno precedente; per il delegato alle Tradizioni Giovanni Giusto (più 12 mila euro), per Giovanni Pelizzato (più 13 mila), ma anche per l’assessore al Bilancio Michele

Zuin (più 25 mila) sul podio dei Paperoni del Comune di Venezia alle spalle del sindaco (irraggiung­ibile) e dell’ex senatore Felice Casson che sfiora un imponibile pensionist­ico di 180 mila euro.

Poi ci sono le case di proprietà, in montagna o al mare, le auto e le moto d’epoca. Perché a passioni e hobby non si comanda: chiedetelo all’azzurro Saverio Centenaro che alla Vespa del 1987 non rinuncia, tanto da usare come profilo whatsapp la foto con l’immancabil­e moto, o all’assessore Renato Boraso, che custodisce la Fiat 500 d’epoca del 1972. Anche per le seconde case la varietà non è male: il generale dei carabinier­i Ottavio Serena ce l’ha in Spagna, il consiglier­e fucsia Maurizio Crovato a Vodo di Cadore, Rocco Fiano a Sant’Agata di Puglia, Boraso a Forno di Zoldo (ma in vendita, altre quattro in comune di Venezia sono in affitto). Poi c’è Luigi Brugnaro, nessuna casa vacanze, ma con il Cranchi Mediterran­ee 50 dove passa parte delle sue vacanze in estate raggiungen­do le isole Incoronate: «Vado in barca da quando sono bambino, qualcosa ne capisco, solo chi va in barca conosce l’importanza dell’acqua», amava dire nei giorni del Salone Nautico. Ci sono anche le società (tutte nel

Consiglio Battistell­a raddoppia il reddito, crescono anche Giusto e Pelizzato

Certificat­i In tre non presentano la dichiarazi­one. Quella di Pea a zero

blind trust): l’85 per cento di Umana Holding, il 73 di Everap spa, il 77,9 di Veneto Immobiliar­e e il 20 della Pallacanes­tro Trieste). Tra i consiglier­i a tripla cifra ci sono anche Crovato e Serena, mentre i giovani sono quelli con le tasche più vuote: se Matteo Senno infatti quest’anno non ha presentato la dichiarazi­one (nel 2017 non superava i 15 mila), la neo avvocata Monica Sambo è la più povera con sedicimila euro. Un po’ più su c’è la leghista Silvana Tosi, il libraio Giovanni Pelizzato e il fucsia Giancarlo Giacomin che ha visto dimezzare il proprio reddito. Non manca nemmeno lo zero nella casella, come quello della presidente della commission­e Cultura Giorgia Pea, mentre l’imprenditr­ice vitivinico­la Marta Locatelli ha deciso di non presentare la dichiarazi­one dei redditi, solo quella delle proprietà: una tenuta di Angoris di Cormons in Friuli Venezia Giulia (17%), due case a Udine e quattro a Venezia.

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