Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Pam, 150 milioni sui negozi «Ora alleanze»
Il gruppo chiude il 2019 a 2,6 miliardi di ricavi. E apre a Padova la formula City
PADOVA Pam investe 150 milioni sulla rete e apre a Padova la formula City. E tenta, di fronte all’arrivo delle catene straniere, di aprire le aggregazioni: «Servono per difendersi attaccando», dice l’Ad Corbari.
PADOVA Pam investe 150 milioni di euro in tre anni nel rinnovo e nelle nuove aperture dei negozi. E punta ad esplorare, da un punto di forza, il tavolo aggregazioni di fronte alla potenza di fuoco delle catene straniere che entrano nel mercato italiano. Il piano triennale sulla rete ha visto il rinnovo di 40 supermercati mentre le nuove aperture sono state 52, di cui 29 con il formato local, i negozi di quartiere con superfici di 250 metri quadrati. Che saliranno a 65 l’anno prossimo, di cui 30 local. Segno del ritrovato attivismo, dopo anni un po’ appannati, del gruppo veneto della grande distribuzione, con le insegne Pam, Panorama e i discount In’s che fa capo per il 100% alla Gecos della famiglia Bastianello. Linea che paga, visto che l’azienda chiuderà il 2019, come anticipato ieri sera dall’amministratore delegato di Pam Panorama spa, Gianpietro Corbari, giunto da due anni a Spinea dalla Granarolo, con ricavi in crescita del 6%, a 2,6 miliardi di euro.
E l’attivismo si vede anche sul fronte della sperimentazione delle formule commerciali. Il segnale è arrivato ieri sera da Padova, con la riapertura, dopo dieci giorni di lavoro, dello storico supermercato in piazzale Santa Croce, il secondo dopo Roma e prima di Milano a sperimentare la nuova formula Pam City.
Seicento metri quadrati, anello di congiunzione tra i negozi di quartiere e i supermercati oltre i 1.200 metri quadrati, la formula City rappresenta la chiave del supermercato nell’era social. Sistemato in uno degli snodi del trasporto pubblico, tra anziani affezionati e studenti e utenti degli uffici in cerca di pause pranzo più convenienti, aperto sette giorni su sette fino alle 21, il supermercato City, oltre all’area ritiro Amazon, aggiunge l’area Food-to-go, con gli snack e i piatti di gastronomia e rosticceria pronti da consumare, ma anche i prodotto Starbucks. «Tutte le settimane proporremo poi un menù pronto, che permette a due persone di mangiare con 4 euro -, spiega Andrea Zoratti, direttore del canale prossimità Pam -. La formula Food-to-go è proposta in 130 negozi local e ci sta dando grandi soddisfazioni. E nel City di Roma aperto ad aprile abbiamo registrato un aumento dei clienti del 20%, con l’arrivo dei giovani». Ma la formula City prevede anche scelte come niente volantini e offerte, con i risparmi riversati direttamente sul taglio dei prezzi, arrotondati e ben visibili in chiave di trasparenza. «C’è sempre meno tempo per far la spesa e una soluzione conveniente sotto casa senza prendere la macchina è diventato un punto di forza».
Uno sforzo d’innovazione che deve fare i conti però con l’ingresso di catene straniere molto forti sul piano finanziario. «Servirebbe mettere in moto un processo aggregativo per difenderci, potendo però attaccare - sostiene Corbari -.
La capacità di presidiare i territori è il vero punto di forza in un mercato interessante ma non facile come l’Italia. Noi vogliamo rappresentare un polo in crescita che aggreghi imprenditori dei territori , per fare squadra e creare un gruppo nazionale con teste locali. Esser più grandi permette di essere più produttivi, di dedicare più investimenti all’innovazione e di potersi permettere più errori». E il Veneto in tutto questo? «Purtroppo è forse l’ultima regione in cui provare - conclude Corbari -. Nel nostro settore è fatto di imprenditori bravissimi, ma gelosi delle loro capacità imprenditoriali».
"Serve un processo aggregativo per difendersi potendo attaccare
In Veneto imprenditori bravissimi ma gelosi delle loro capacità