Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Carabiniere scivola e muore in montagna
Il 59enne Zordan , trevigiano, è caduto per 40 metri Il ricordo del sindaco di Casale: «Era la sua passione»
Una disattenzione e poi il volo di quasi duecento metri. È morto così Claudio Zordan, carabiniere in pensione, trevigiano, grande appassionato di montagna. Il suo corpo è stato recuperato ieri dal Soccorso Alpino lungo il sentiero che porta al Bivacco Caimi in Valle del Cornon. Dolore nel suo paese, Casale sul Sile, e tra gli scout che accompagnava nelle escursioni.
BELLUNO Una disattenzione e poi il volo di quasi duecento metri. Il terribile incidente che ha causato la morte dell’ex carabiniere trevigiano Claudio Zordan sembra ribadire ancora una volta il detto secondo cui «la montagna non perdona nessuno». Ed è davvero così. Non perdona lo sprovveduto, il turista che improvvisa escursioni con il maltempo o senza avere le capacità per portarle a termine, e non perdona l’esperto.
Zordan aveva 59 anni ed amava la montagna. Ci andava nel tempo libero e ci accompagnava i gruppi scout di cui era responsabile. Mercoledì mattina aveva lasciato l’auto nel parcheggio della Baita Pian dei Osei, a Santo Stefano di Cadore nel Bellunese, e si era poi avviato da solo lungo il sentiero 334. È stato il gestore della baita, che aveva parlato con lui alle 8 del mattino, a lanciare l’allarme verso le 23 perché il veicolo era ancora parcheggiato nel piazzale. Su richiesta della centrale dei carabinieri si sono messi sulle sue tracce il Soccorso alpino della Val Comelico e il Sagf (Soccorso alpino della Guardia di finanza) di Auronzo di Cadore. La figlia Giulia ha acceso il suo computer per cercare nella cronologia di Google eventuali destinazioni in montagna che l’uomo poteva aver cercato nei giorni precedenti all’escursione. I soccorritori non hanno impiegato molto a capire che la probabile destinazione sarebbe stato il Bivacco Caimi in Valle del Cornon. Una squadra si è quindi incamminata lungo il sentiero 334 che partiva dal piazzale e dopo una ventina di minuti hanno notato le tracce di una scivolata.
Attrezzata la calata, i soccorritori sono scesi lungo il pendio di neve dura per un centinaio di metri, poi hanno affrontato un salto di 40 metri per seguire ancora il pendio per altri 50, finché all’1.30 non si sono imbattuti nel corpo senza vita dell’escursionista. Dal momento che il recupero di notte sarebbe stato impegnativo e rischioso, in accordo con la Procura di Belluno hanno deciso di rimandare l’intervento alla mattina successiva.
L’elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha provveduto a recuperare il corpo dell’uomo, dopo aver caricato a bordo un soccorritore della Val Comelico e uno del Sagf in supporto alle operazioni e per i rilievi del caso. Sbarcati con un verricello di una trentina di metri, i soccorritori hanno affiancato il tecnico di elisoccorso nelle manovre. La salma è stata poi trasportata a Campolongo e affidata al carro funebre.
«Conoscevo Claudio molto bene – ha ricordato commosso Stefano Giuliato, sindaco di Casale sul Sile – Parlavamo insieme in parrocchia e faceva parte di numerosi gruppi Scout. La sua più grande passione era la montagna. In palestra mi raccontava i vari itinerari che aveva percorso non solo per passione personale ma anche per portarci un giorno i suoi Scout».
Claudio Zordan era nato a Castelgomberto (Vicenza) e viveva a Casale sul Sile (Treviso). Aveva fatto parte della Dum (Divisione unità mobili) dei carabinieri di Villa Margherita e, per un breve periodo, lavorò anche nel 14esimo Nucleo elicotteri di Treviso. Zordan era vedovo e in pensione. Lascia due figli, Giulia e Davide, di 28 e 20 anni.
Tantissimi, ieri, hanno lasciato un commento sul suo profilo Facebook a partire proprio dai suoi amati Scout. «Abbiamo appreso con rammarico della tragica scomparsa di Claudio Zordan – hanno scritto “Le Nuove Dimensioni Gruppo Scout Meolo 1” – avvenuta durante una delle sue tante escursioni tra le montagne che erano la sua casa. Il nostro pensiero ora va ai suoi figli, per i quali chiediamo la vicinanza nella preghiera».