Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Zaia contro «il Poiana» «Mi offende in television­e»

- Roberta Polese

PADOVA «Uno non può andare a La7 a sputtanare il presidente della sua regione a prescinder­e che lo abbia votato». A «Primus inter pares», trasmissio­ne dell’emittente locale Tv7, Luca Zaia se la prende con l’attore Andrea Pennacchi, anzi, con il suo personaggi­o: «il Poiana», della Bassa Padovana, venetista della prima ora, cacciatore, amante delle armi, razzista, an ti ambientali­sta e predispost­o, inca sodi necessità, a farsi giustizia da solo. Già inserito da tempo nello spettacolo di Pennacchi e Giorgio Gobbo «Raixe Storte», il Poiana ha preso una vita propria da quando l’attore ha iniziato a fare l’ospite fisso a Propaganda Live, trasmissio­ne «cult» de La7 condotta da Diego Bianchi e il disegnator­e Makkox il venerdì in prima serata. Una delle ultime volt esi è parla todi Mo se, dell’ Acqua Granda, e del fastidio di Pojana nel vedere i politici locali con la «bandiera del leon in man» pronti a «domandargh­e i schei a Roma» dopo aver chiesto l’autonomia, tutti a scaricar barili quando si parla di Mose. Il passaggio su Zaia è giusto un accenno al fatto di aver portato avanti la battaglia sulle bandiere nei palazzi della Regione mentre incombeva il dramma irrisolto del Mose.

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Andrea Pennacchi

Il Poiana ovviamente non sono io, è un personaggi­o che fa un minestrone di tutto, non ragiona con arguzia, sputa il boccone come gli viene

Zaia non ci sta a farsi tirare in mezzo e nella trasmissio­ne di Tv7 ha preso di mira PoianaPenn­acchi. Alla domanda se intende querelare l’attore la risposta è secca: «Ho altro da fare che correre dietro a Pennacchi, che la sua figuraccia se l’è fatta andando in tv a sputtanare il presidente dei veneti dicendo che aveva fatto delle cose che io non ho mai fatto». A voler essere perfidi verrebbe da pensare che dopo questa baruffa ora Pennacchi al Teatro Verdi di Padova rischia di non metterci più piede, vista l’aria che tira con un altro attore veneto suo amico e maestro, Natalino Balasso, ai ferri corti con il Teatro Stabile che a suo dire lo avrebbe tagliato per non essere allineato con la politica regionale (il presidente dello Stabile, Giampietro Beltotto, è l’ex portavoce di Zaia). Per nulla preoccupat­o Pennacchi, reduce dal successo del suo «Da qui alla Luna» dedicato alla tempesta Vaia, che ha aperto proprio la stagione del Verdi. Stasera sarà di nuovo a Propaganda Live: «Zaia può non apprezzare quel che faccio, ma Poiana non sono io, è un personaggi­o, che confonde tutto e fa un minestrone di tutto, non è uno che ragiona con arguzia o finezza, è uno che prende un boccone lo mastica e lo sputa come gli viene». Zaia ha pure annunciato in trasmissio­ne di voler querelare tutti quelli che si sono scagliati sui social contro i veneziani augurandog­li le peggio cose. I Poiana veri ci sono quindi, altro che attori.

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