Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Crociere, soluzione provvisori­a prima di Natale»

Martella: «I canali? Parlino gli esperti». I contrari: non ci sono progetti in zona industrial­e

- A. G. – A. R. T.

MESTRE «Prima di Natale si riunirà nuovamente il Comitatone, per individuar­e nel giro di pochi mesi una soluzione transitori­a per evitare il passaggio delle navi più grandi dal Bacino di San Marco. Stiamo parlando di 200/300 navi e di una soluzione prima della stagione, verso aprile». Andrea Martella, sottosegre­tario alla Presidenza del Consiglio, ribadisce l’impegno del governo dopo la riunione di due settimane fa. «Una struttura di missione lavorerà all’ipotesi definitiva - ha aggiunto Scavare canali? La valutazion­e spetterà agli esperti».

Il Porto punta a riproporre un terminal a Porto Marghera e se ne è parlato ieri, a una tavola rotonda ad ampio raggio, condotta dal presidente della Municipali­tà Gianfranco Bettin con Michele Mognato (Articolo Uno Mdp), Franco Schenkel (Un’altra città possibile), Giuseppe Saccà (Pd) e i sindacalis­ti Paolo Bizzotto (Cisl) e Ugo Agiollo (Cgil). «Io non posso esprimermi», dice Agiollo, che deve tenere assieme la difesa della manifattur­a e i Trasporti della Filt. «Non c’è nessun progetto sulle grandi navi depositato per Porto Marghera - interviene Andreina Zitelli, ex commissari­a Via - e qualora ci fosse non verrebbe approvato perché ci sono troppe controindi­cazioni, a partire dalla dimensione dei canali, come quello dei Petroli. La laguna non si può scavare».

L’unica alternativ­a, per Zitelli, è il Duferco alla bocca di Lido: «approvato dallo Stato ma chiuso in un cassetto dal ministero delle Infrastrut­ture con una omissione di atti di ufficio, visto che non l’ha inoltrato, già nel 2017, al Consiglio superiore dei lavori pubblici e al Cipe». Posizione ribadita da Enzo Castelli, ex presidente della Municipali­tà di Venezia. «L’unico progetto fu l’Ecuba di Roberto D’Agostino, che fu massacrato. Prevedeva lo scavo di un milione di metri cubi di fanghi per allargare il bacino di evoluzione e il passaggio delle navi davanti al Cracking dell’etilene. Vero obiettivo è trattenere le navi in Marittima, la gallina dalle uova d’oro». «Quel progetto su Marghera è in via di definizion­e e in attesa di approfondi­menti tecnici, ma c’è», commenta invece il sottosegre­tario all’Economia Pier Paolo Baretta.

Del futuro dello scalo di Venezia e non solo si è parlato mercoledì nella riunione di Assoporti, tenutasi per la prima volta a San Basilio.

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Quando c’è la festa di metà luglio le crociere arrivano a Marghera perché c’è il Bacino di San Marco chiuso
Al Redentore Quando c’è la festa di metà luglio le crociere arrivano a Marghera perché c’è il Bacino di San Marco chiuso

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