Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Mose, a gennaio la cabina di regia
Il prefetto Zappalorto convoca enti e istituzioni. Poi relazionerà al ministro
VENEZIA Al prossimo Comitatone il governo porterà il documento di indirizzo della nuova Agenzia per Venezia che deciderà quando alzare le paratoie del Mose, anche prima della conclusione dei lavori fissata per dicembre 2021. Il prefetto, Vittorio Zappalorto, ha convocato per il 7 gennaio enti e istituzioni attuando così le indicazioni del Comitatone. La cabina di regia locale avrà un ruolo informativo, nessuna decisione sarà presa in quella sede.
VENEZIA Operazione trasparenza, l’avevano chiamata dopo il Comitatone del 26 novembre. Un mese e mezzo dopo ecco il primo passo, con la convocazione da parte del prefetto di Venezia, Vittorio Zappalorto, di quella cabina di regia che il sindaco Luigi Brugnaro continuava a chiedere. Sia chiaro, l’obiettivo è condividere le informazioni, sapere come procedono i lavori alle bocche di porto, se e quando si potranno alzare le paratoie in caso di emergenza anche prima della consegna dell’opera fissata per il 21 dicembre 2021. L’accelerazione è arrivata nei giorni scorsi quando il ministro alle Infrastrutture Paola De Micheli ha invitato il prefetto a dare applicazione a quanto deciso nel Comitatone sul coinvolgimento di enti e istituzioni locali. Anche perché l’acqua alta del 24 dicembre, e la tentazione nella notte precedente di alzare le dighe, ha confermato un problema di coordinamento e di condivisione delle informazioni. La cabina di regia comunque non avrà nessun potere decisionale, quello spetterà alla futura Agenzia per Venezia che il governo istituirà nei prossimi mesi. «Venezia e la sua laguna hanno bisogno di un sistema di competenze non più frammentato bensì incisivo, tanto nella gestione del Mose, quanto nell’assumere decisioni, sia nella quotidianità che nelle emergenze», ha ribadito anche ieri il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Andrea Martella.
Il documento di indirizzo dovrebbe arrivare sul tavolo del prossimo Comitatone di metà gennaio per una condivisione, poi l’esecutivo inserirà la creazione dell’Agenzia in un decreto sulle Infrastrutture. La riunione interministeriale affronterà i temi delle grandi navi, e, con due gruppi di lavoro specifici, la revisione della Legge Speciale, e la nuova governance per la laguna che dovrà prevedere poteri e competenze reali per la Città metropolitana, attuando la legge proposta nel 2015 dallo stesso Martella. «Poi è chiaro che il Mose deve essere fatto e completato entro la data di dicembre 2021 e che la manutenzione dell’opera idraulica dovrà essere garantita da risorse statali», precisa il sottosegretario. Intanto la prima riunione della cabina di regia (locale) servirà anche al ministro De Micheli per preparare il Comitatone, considerando che qualche giorno dopo incontrerà il prefetto e che dopo le vacanze natalizie riceverà una relazione su quanto accaduto all’antivigilia di Natale. Il provveditore alle Opere pubbliche del Triveneto, sentendo il commissario straordinario Elisabetta Spitz, aveva infatti ipotizzato di alzare le paratoie di Treporti (ventuno sulle 78 complessive delle tre
Uno dei test di sollevamento delle paratoie del Mose lungo la schiera di Lido sud - San Nicoletto bocche di porto) se non poi fare dietrofront per i benefici minimi rispetto ai rischi che si sarebbero corsi. «L’acqua si sarebbe potuta abbassare di cinque, o forse anche di due soli centimetri», ha spiegato Cinzia Zincone. Il Consorzio su questo punto è chiaro da tempo: oggi non ci sono le condizioni di sicurezza per alzare il Mose durante l’acqua alta. Le prove alle bocche di porto vengono fatte in «modalità provvisoria» con gli impianti meccanici,elettrici e di controllo non ancora completamente realizzati, e l’assenza degli impianti ausiliari e di emergenza (antincendio, trattamento aria e ascensori). Ci sono poi i problemi di personale (manca il numero sufficiente per far fronte a tutte le bocche), quelli tecnici (i sistemi di emergenza non sono stati testati e collaudati, uno fra tutti i generatori elettrici di emergenza che garantiranno l’erogazione della corrente elettrica in caso di interruzione della rete che potrebbero rendere ingovernabile il sistema). E non ci sono i protocolli di decisione e gestione.
La prima riunione del tavolo tecnico fissata per il 7 gennaio in prefettura (a cui parteciperanno Comune, Città metropolitana, Regione, Porto, Capitaneria e Consorzio Venezia Nuova) servirà anche a questo, fare cioè chiarezza sulla situazione per evitare inutili speranze sull’alzata delle paratoie. Del resto ad oggi non c’è ancora chi premerà il fatidico pulsante rosso: sarà l’Agenzia, che prima dovrà essere istituita.
Informazioni
Il tavolo tecnico locale servirà solo per condividere le informazioni sull’opera
L’Agenzia
Al Comitatone la prima bozza di documento: deciderà quando alzare le paratoie