Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Prima la coalizione poi il candidato» Il Pd stoppa le primarie Baretta: uniamo le forze
Il sottosegretario: io? Meglio un giovane
VENEZIA «Per prima cosa va cercata l’unità di una coalizione ampia, quella che ci ha fatto sempre vincere a Venezia e governare bene», dice Pierpaolo Baretta, sottosegratario all’Economia. Il resto arriverà dopo, primarie comprese: «Vedremo, non mi sembra corretto anticipare decisioni, farle o non farle dipende dal livello di unità che si riesce a creare», precisa.
Niente da fare, l’appello di Sinistra e ambientalisti cade nel vuoto. Il partito democratico delle primarie, oggi, non ne vuol nemmeno sentir parlare: «Abbiamo già detto che spesso sono divisive e hanno conseguenze negative, ma se non si riuscisse a fare sintesi, valuteremo», interviene il segretario comunale Giorgio Dodi. Nel frattempo passano i giorni, «e Brugnaro sta schierando tutta la sua potenza di fuoco», ha evidenziato solo qualche giorno fa il presidente della Municipalità di Marghera Gianfranco Bettin. Proprio il verde è uno dei candidati su cui potrebbe puntare il centrosinistra («Ha una storia importante», commenta Baretta), l’altro è il rettore di Ca’ Foscari Michele Bugliesi («Una persona autorevole», lo definisce il sottosegretario all’Economia). In questo scenario però gli unici due candidati che sono già scesi in campo sono due dem: il presidente della Municipalità di Venezia Giovanni Andrea Martini e l’ex consigliere comunale Maurizio Baratello, su cui però nessuno sembra disposto a scommettere un euro. L’intento dei partiti de «Il nostro impegno per la città» era quello di accelerare una valutazione che rischia di trascinarsi oltre i tempi regolamentari: serve presto un programma comune, dei candidati e le primarie per battere Luigi Brugnaro, aveva sottolineato il segretario regionale di Articolo Uno Gabriele Scaramuzza. «Ma c’è ancora tempo — risponde Baretta — non farei delle forzature, anche perche sappiamo bene c hi è il nostro avversario: il sindaco uscente si ricandida legittimamente, sta a noi creare una seria alternativa». Il temporeggiare democratico potrebbe essere dato anche da vicende extralocali considerando che l’election day di primavera prevede nello stesso giorno anche il voto regionale «e il percorso che deve fare il Pd in questi mesi è doppio», sottolinea il sottosegretario all’Economia. «Il nostro obiettivo è quello di avviare la discussione per creare un’ampia
"Dodi Sono divisive, se non si riuscirà a fare sintesi valuteremo
coalizione di centrosinistra, fare nomi in ora o mi sembra prematuro», dice. Anche perché una richiesta che sarebbe arrivata al Partito democratico riguarderebbe la candidatura di persone «forti». E a chi corrisponderebbe l’identikit se non ai due esponenti che compongono il governo Conte quali lo stesso Baretta e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Andrea Martella? «Ci è stato chiesto l’impegno nel governo — interviene l’ex sindacalista — e mi pare di dire con una certa cognizione di causa che la nostra presenza è stata utile alla città, guardando quanto ha previsto la Legge di Bilancio per Venezia. Per quanto mi riguarda, consiglierei al partito di pensare a forze più giovani da mettere in campo in prospettiva».
Ma il problema resta: un nome che unisca tutto il centrosinistra oggi non c’è e le primarie restano sul tavolo, nonostante il diniego dem.