Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Il neo ministro dell’Istruzione Azzolina contro le scuole paritarie: via il contributo
VENEZIA Si profilano tempi cupi per le scuole paritarie del Veneto? A chiederselo è l’ex parlamentare del Pd, ora presidente di VenetoVivo, Simonetta Rubinato, da sempre in prima linea nella difesa degli istituti «privati» per modo di dire, visto che in Veneto accolgono 84 mila bambini (due su tre sotto i sei anni) facendo risparmiare allo Stato, grazie alle rette pagate dai genitori, al contributo della Regione (31 milioni) e al sostegno delle parrocchie, circa 200 milioni l’anno. Rubinato ha infatti scovato in Rete un intervento del neo ministro all’Istruzione, la pentastellata Lucia Azzolina, durante un’audizione dell’ex ministro leghista Marco Bussetti: «Sono contenta che il ministro non abbia fatto alcun riferimento alla scuola paritaria, perché Bussetti è il ministro dell’Istruzione pubblica, non di quella paritaria. L’articolo 33 comma 3 della Costituzione prosegue Azzolina -, che vorrei qui ricordare per chi lo avesse dimenticato, dice che “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”. C’è la legge 62 del 200o, certo, ma la norma primaria per me resta sempre la Costituzione». E continua: «Ci sono istituti paritari di eccellenza, soprattutto al Nord, dove si pagano rette profumatissime e che non hanno certo bisogno di sovvenzioni pubbliche, mentre al Sud ci sono diplomifici dove i docenti lavorano per prendere punteggio e caricarlo sulla scuola pubblica, non prendono stipendio, si devono pagare i contributi. I 518 milioni di contributo alla scuola paritaria ben potrebbero essere spesi per scuola pubblica dove ci sono tante emergenze. Fosse anche solo una goccia nel mare».
Una posizione ben diversa da quella del suo predecessore, pure pentastellato, Lorenzo Fioramonti, secondo cui «la scuola paritaria svolge un ruolo importante ed è una risorsa per il Paese nei limiti della Costituzione». (ma.bo.)