Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Brugnaro punta sui giovani «E porte aperte a chi investe» Il bilancio del sindaco: cantieri pubblici per 540 milioni. Sì all’accordo con la Lega
MESTRE «Non farò l’elenco di ciò che abbiamo fatto in questi 5 anni, per quello ci sarà la campagna elettorale», premette. Ma poi la conferenza stampa di fine anno del sindaco Luigi Brugnaro diventa un comizio «fiume» di un’ora e mezza, dopo l’ora già dedicata ad assessori e consiglieri delegati, tra appelli accorati ai giovani («scommettete su questa città, dobbiamo ripartire come Milano») , ringraziamenti a mezzo mondo (con piccola «gaffe» sui consiglieri comunali dimenticati, poi rimediata) e attestati di stima per la sua giunta («la riconfermerei tutta»). Ma anche con qualche stilettata, in particolare contro lo storico «nemico» Andrea Ferrazzi, senatore del Pd, e contro chi ha firmato l’appello al presidente della Repubblica contro l’abbattimento dell’antica Posta di piazza Barche: «E’ stata bombardata nel 1945, anche i topi sono morti di vecchiaia ironizza - Ora i rottami li buttiamo via, non li hanno ristrutturati per oltre 50 anni quando c’erano loro e si sono accorti ora che ci sono?».
Che lui sarà di nuovo in corsa la prossima primavera è noto da tempo. Idem che vuole la Lega con sé, tanto che non manca di citare più volte il governatore Luca Zaia, che ha ascoltato Venezia sia sull’ospedale civile che sulla riforma delle case pubbliche: «Però chiedete a loro - spiega - Il mio patto lo farò con i cittadini». Gli assessori sono al suo fianco: «Siamo stati una squadra - dice - Hanno lavorato senza fare le primedonne». E non si tira indietro nemmeno di fronte alle questioni scomode, come quel suo recente «faremo il palasport ai Pili», cioè il terreno che fu di sua proprietà e ora è confluito nel famoso «blind trust», poco «cieco» per i detrattori, che parlano di conflitto di interessi. «Quell’area è inquinata, ma il Tar ha ribadito che non c’è l’obbligo di bonificarla, se non quando si costruisce - spiega il sindaco, che è anche patron della Reyer - Un palazzetto privato costa 100 milioni di euro: per me sarebbe stato un regalo alla città, poi c’è che chi come Ferrazzi parla con i soldi degli altri e dice che devo farlo sul terreno di un altro. Ma se salta il palasport il trust può fare alberghi, uffici, negozi, perché quella è un’area edificabile: sarebbe la solita speculazione, mentre io avevo immaginato un posto anche per la vita notturna dei ragazzi».
Ai Pili Il monito: se salta il palazzetto dello sport il trust può fare uffici e alberghi
"La giunta Confermerei tutti, hanno lavorato senza fare le primedonne
La città del futuro di Brugnaro, quella che porterà avanti se sarà eletto, ha le «porte aperte a chi vuole investire». A partire dallo stadio: «Noi la delibera l’abbiamo fatta e siamo anche pronti a rimetterci mano», afferma. «Da imprenditore dirò sempre di venire a investire qui», promette. D’altra parte lui stesso fa i conti: «In questo momento sono in corso o in fase di avvio 540 milioni di euro di investimenti pubblici, ottenuti con finanziamenti di ogni genere, con solo il Patto con Renzi», spiega il sindaco. Cita San Giuliano («fanno le manifestazioni ma non togliamo niente»), Tronchetto («abbiamo tolto la casbah»), Forte Marghera («diventerà uno dei luoghi più belli»), la stazione. E non ci sta che passi la tesi per cui lui ha tagliato solo nastri di progetti avviati da altri: «Abbiamo trovato una città bloccata piena di incompiute da far paura - si accende - ora quegli stessi invece di parlare del futuro dei nostri figli vogliono solo cacciarmi».
Alla fine ammette di essere cambiato anche un po’ lui stesso. «Ho un caratteraccio e ringrazio tutti quelli che a Ca’ Farsetti mi hanno sopportato - sorride - Ma in questi 4 anni sono diventato più riflessivo e pacato». Però sulle Municipalità tiene il punto: «Prima c’erano tanti doppioni, fatti solo per mettere i propri uomini: questo non tornerà».