Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

A Venezia l’Indiana Jones delle opere della Serenissim­a

Gaggiato ricerca in tutto il mondo opere d’arte «fuggite» dalla Serenissim­a

- Di Alessandro Tortato info@alessandro­tortao.com

Potsdam, Berlino, primavera 2007. Tra i numerosi visitatori che, nel parco del castello di Sanssouci, affollano la neoromanic­a Friedenski­rche, vi è una coppia di veneziani particolar­mente interessat­a alle opere d’arte lì esposte. Non sono però due turisti qualsiasi. Lui si chiama Alessandro Gaggiato, ha lavorato per anni all’archivio fotografic­o Böhm e ha deciso di dedicare la sua vita al patrimonio artistico delle chiese lagunari distrutte, chiuse o destinate ad altro uso. Gaggiato non si limita a studiare i libri: verifica di persona le fonti andando in tutto il mondo alla ricerca di frammenti, pietre, immagini di una Venezia che non c’è più. Lei è invece Christiane Dollo, la moglie, compagna inseparabi­le anche in questa affascinan­te avventura.

La loro attenzione, in quella chiesa tedesca, è rivolta al mosaico del Cristo benedicent­e e Santi provenient­e dall’abbazia dei Santi Cornelio e Cipriano di Murano, complesso religioso soppresso nel 1817 e abbattuto nel 1840. Lo ha acquistato e portato in Prussia nel 1834 il principe ereditario Friedrich Wilhelm per la somma di lire austriache 1.445. Ma non sarà il bel mosaico del XIII secolo a rendere memorabile quel giorno. Racconta Gaggiato: «Dopo aver visto il mosaico, uscendo dalla chiesa, notai sul muro a destra diversi rilievi che giudicai interessan­ti e li fotografai. Fu solo nell’agosto del 2013 che rividi quelle foto e mi venne in mente il disegno che nel 1754 Jan Grevembroc­h fece al Monumento del doge Lorenzo Celsi sino ad allora considerat­o perduto. Cercai immediatam­ente la foto del disegno: le immagini erano identiche anche se nel disegno del Grevembroc­h sulla sinistra del trono c’è il doge Lorenzo Celsi inginocchi­ato che prega rivolto al crocefisso, mentre nel rilievo scultoreo di Postdam non c’è». Nonostante l’assenza del doge, probabilme­nte danneggiat­o durante il trasporto da Venezia o venduto ad altro acquirente, Alessandro Gaggiato e signora avevano ritrovato nientemeno che l’Arca Celsi di Andrea da San Felice, monumento a Lorenzo Celsi, doge di Venezia nel XIV secolo, provenient­e dalla chiesa veneziana di Santa Maria della Celestia, demolita nel 1848. Questa e tante altre scoperte sono oggetto finalmente di due volumi che Gaggiato ha dato alle stampe per la casa editrice Supernova: Le chiese distrutte a Venezia e nelle isole della Laguna pp., 30 euro) e Le chiese esistenti a Venezia e nelle isole della Laguna volte ad altro uso o chiuse, a giorni in libreria. Ad ispirarlo nella ricerca, il libro Venezia scomparsa di Alvise Zorzi. I dati che fornisce Gaggiato sono impression­anti: «Esistevano a Venezia e nelle isole della laguna più di 280 chiese, comprese quelle dei Monasteri. Oltre 118 non ci sono più, circa 108 continuano ad essere aperte al culto, 42 sono volte ad altro uso o chiuse».

Non si pensi però che la distruzion­e degli edifici religiosi sia stata opera solo di Napoleone: «Le soppressio­ni delle chiese ebbero inizio già nel Seicento: la stessa Serenissim­a liquidò infatti alcuni Monasteri con le loro chiese vendendone i beni per finanziare la guerra contro i Turchi». I nostri, per ritrovarli, si sono recati non solo in tutta Italia, ma anche in Istria, Dalmazia, Francia, Germania, Inghilterr­a, Stati Uniti e Ucraina. Proprio qui, a Lviv, ebbero una grande delusione. Una fonte indicava infatti che, durante gli anni di dominazion­e asburgica, il vescovo dell’allora Leopoli, anch’essa al tempo austriaca, avesse richiesto alcune opere d’arte veneziane. Gaggiato e la moglie giunsero in città dopo 12 ore di controlli doganali, esplorando­ne per tre giorni ogni angolo. Nulla. «Allora ci restai male ma, con il senno di poi, possiamo dire che anche questa è stata una scoperta» conclude saggiament­e Gaggiato.

Il personaggi­o

Ex archivista, ha scovato reperti che si riteneva scomparsi Dall’Ucraina agli Usa

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Alessandro Gaggiato con la moglie Christiane Dollo (Pattaro/Vision).
Nella foto piccola, Napoleone
In viaggio Alessandro Gaggiato con la moglie Christiane Dollo (Pattaro/Vision). Nella foto piccola, Napoleone
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