Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
SE I CANI ENTRANO IN FAMIGLIA
Ivecchi Fido e Bobi, e i nuovi Ivan, Dimitri, Pierre, perfino Senofonte, o, se son femmine, Deborah, Vanessa,Tosca (anche alle bestiole si danno nomi di moda, magari vagamente letterari) sono, fra gli animali domestici, i più amati-amanti: i cani. Forse più ancora, se è possibile, dei gatti che si acciambellano accanto a noi sul divano mentre guardiamo la tv chiedendoci coccole e restituendole con appassionati ron- ron. Ma i cani ti seguono anche per la strada, nei parchi, nel bar dove vai a bere un macchiatone e a mangiucchiare una brioche. Piccolissimi batuffoli bianchi imbottiti, in questi giorni di gelo, con colorati cappottini scaldapelo, o «Lupi» maestosi che richiamano quelli delle fiabe, o nordici e affascinanti Husky dagli occhi di ghiaccio, ma anche bastardini poco belli ma ugualmente amati e affettuosi. Al guinzaglio o liberi di correre, ma che tornano sempre dall’amato padrone e poi lo seguono a casa, a ronfare soddisfatti sul tappeto in attesa della seconda, ambita passeggiata serale. Sono i cosiddetti cani da compagnia, fedeli per antonomasia all’uomo o alla donna che li ha scelti, ai bambini con cui giocano e crescono, agli anziani che aiutano a sopportare vecchiaia e solitudine. Non sappiamo bene (almeno io non so bene) di qual fatta sia la comunione di sentimenti che li lega alle persone, ma certamente c’è, oltre alle indiscutibili capacità dei cani addestrati a svolgere con perizia compiti, diciamo così, sociali.
Cani-guida, cani-bagnini, cani da valanga o da eventi sismici, cani antidroga, insomma cani coraggiosi in grado anche di salvare vite umane. Ogni tanto, poi, capita di sentir raccontare storie commoventi che hanno i cani come protagonisti, di cui si sente affermare che «gli manca solo la parola». Che hanno cioè l’intelligenza, i sentimenti, la fedeltà oltre la vita. Come il Collie di quattro anni che, in quel di Vittorio Veneto, il giorno di Capodanno scorso se n’è andato di casa forando coi denti e le zampe la siepe del giardino, e per cinque giorni ha cercato, visitato, annusato in tutti i paesi vicini, dove è stato visto e da cui s’è poi allontanato, forse perdendosi senza aver trovato quel che cercava. Doveva aver percepito qualcosa di insolito quando aveva visto il padrone sparire dentro un’ambulanza ed è andato a cercarlo. Finché la figlia del padrone lo ha trovato proprio davanti all’obitorio in cui l’uomo giaceva prima del funerale, e il Collie, sconvolto, s’è buttato fra le braccia della ragazza. Un esempio non raro di amore oltre la morte. Anche gli uomini, certo, amano i loro cani e gatti, salvo coloro che li usano come passatempo o per la caccia, e poi magari li abbandonano per andare in ferie. E quelli che - purtroppo accade in terre lontane - se li mangiano in occasione di feste dedicate. Certo è vero che, tranne i vegetariani e i vegani, noi umani mangiamo carne animale, ma almeno evitiamo quella dei nostri amici a quattro zampe, che ci hanno amato, fatto compagnia, consolato: a volte più degli esseri umani, sempre più aggressivi e incentrati solo su se stessi. Anche in famiglia.