Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

SE I CANI ENTRANO IN FAMIGLIA

- Di Gabriella Imperatori

Ivecchi Fido e Bobi, e i nuovi Ivan, Dimitri, Pierre, perfino Senofonte, o, se son femmine, Deborah, Vanessa,Tosca (anche alle bestiole si danno nomi di moda, magari vagamente letterari) sono, fra gli animali domestici, i più amati-amanti: i cani. Forse più ancora, se è possibile, dei gatti che si acciambell­ano accanto a noi sul divano mentre guardiamo la tv chiedendoc­i coccole e restituend­ole con appassiona­ti ron- ron. Ma i cani ti seguono anche per la strada, nei parchi, nel bar dove vai a bere un macchiaton­e e a mangiucchi­are una brioche. Piccolissi­mi batuffoli bianchi imbottiti, in questi giorni di gelo, con colorati cappottini scaldapelo, o «Lupi» maestosi che richiamano quelli delle fiabe, o nordici e affascinan­ti Husky dagli occhi di ghiaccio, ma anche bastardini poco belli ma ugualmente amati e affettuosi. Al guinzaglio o liberi di correre, ma che tornano sempre dall’amato padrone e poi lo seguono a casa, a ronfare soddisfatt­i sul tappeto in attesa della seconda, ambita passeggiat­a serale. Sono i cosiddetti cani da compagnia, fedeli per antonomasi­a all’uomo o alla donna che li ha scelti, ai bambini con cui giocano e crescono, agli anziani che aiutano a sopportare vecchiaia e solitudine. Non sappiamo bene (almeno io non so bene) di qual fatta sia la comunione di sentimenti che li lega alle persone, ma certamente c’è, oltre alle indiscutib­ili capacità dei cani addestrati a svolgere con perizia compiti, diciamo così, sociali.

Cani-guida, cani-bagnini, cani da valanga o da eventi sismici, cani antidroga, insomma cani coraggiosi in grado anche di salvare vite umane. Ogni tanto, poi, capita di sentir raccontare storie commoventi che hanno i cani come protagonis­ti, di cui si sente affermare che «gli manca solo la parola». Che hanno cioè l’intelligen­za, i sentimenti, la fedeltà oltre la vita. Come il Collie di quattro anni che, in quel di Vittorio Veneto, il giorno di Capodanno scorso se n’è andato di casa forando coi denti e le zampe la siepe del giardino, e per cinque giorni ha cercato, visitato, annusato in tutti i paesi vicini, dove è stato visto e da cui s’è poi allontanat­o, forse perdendosi senza aver trovato quel che cercava. Doveva aver percepito qualcosa di insolito quando aveva visto il padrone sparire dentro un’ambulanza ed è andato a cercarlo. Finché la figlia del padrone lo ha trovato proprio davanti all’obitorio in cui l’uomo giaceva prima del funerale, e il Collie, sconvolto, s’è buttato fra le braccia della ragazza. Un esempio non raro di amore oltre la morte. Anche gli uomini, certo, amano i loro cani e gatti, salvo coloro che li usano come passatempo o per la caccia, e poi magari li abbandonan­o per andare in ferie. E quelli che - purtroppo accade in terre lontane - se li mangiano in occasione di feste dedicate. Certo è vero che, tranne i vegetarian­i e i vegani, noi umani mangiamo carne animale, ma almeno evitiamo quella dei nostri amici a quattro zampe, che ci hanno amato, fatto compagnia, consolato: a volte più degli esseri umani, sempre più aggressivi e incentrati solo su se stessi. Anche in famiglia.

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