Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Il Pd rinuncia al «marchio» «Aperti a un candidato civico per una coalizione ampia»

Mercoledì l’incontro con partiti, gruppi e movimenti

- Monica Zicchiero

VENEZIA «Siamo disponibil­i a rinunciare ad un candidato di partito per favorire un’ampia coalizione»: a quattro giorni dal tavolo finale con partiti e civiche, il Pd fa a un passo di lato. La decisione è stata presa ieri in una riunione di vertice, preparator­ia rispetto a quella del 15 con la civica di Ugo Bergamo «Venezia è Tua», Più Europa, Italia Viva, la sinistra de Il Nostro Impegno per la Città (Articolo Uno, Possibile, Sinistra Italiana, Rifondazio­ne Comunista, Verdi), la mega civica Un’altra Città Possibile. «Il Pd ha convenuto sulla disponibil­ità a rinunciare ad un proprio candidato per favorire la coalizione più ampia possibile», spiega il segretario Giorgio Dodi. I candidati legati al partiti che si sono proposti sono Giovanni Andrea Martini, presidente della Municipali­tà di Venezia e referente di «Tutta la Città Insieme», e Maurizio Baratello, già consiglier­e comunale. «Serve una figura civica, fuori dai partiti – continua Dodi – Un candidato di partito ha minori possibilit­à di aggregare. Sia chiaro: abbiamo diverse possibilit­à da mettere in campo, nel caso saltasse la coalizione. Ma stiamo lavorando per cercare un candidato unitario. Sarebbe sbagliato andare frammentat­i alle elezioni per sfidare il sindaco uscente Luigi Brugnaro».

Fuori dai partiti è sicurament­e Michele Bugliesi, rettore di Ca’ Foscari che da oltre un anno è corteggiat­o in casa «dem» per correre da primo cittadino e che ha incassato anche il gradimento del Gruppo 25 Aprile, a patto che si presenti con una propria civica. Ogni civica ha il suo candidato ideale (tra gli altri: Anna Forte, Monica Coin, Gianfranco Bettin, Baratello e Martini, Bergamo) e la riunione di mercoledì prossimo dovrà mettere a punto il metodo col quale si arriverà a individuar­e quello che rappresent­a tutti. Il Pd punta su una scelta fatta al tavolo dai convenuti, Città Possibile sta cercando al proprio interno una figura civica di sintesi. Il Nostro Impegno per la Città e Martini chiedono di mettere in campo gli elettori e puntare alle primarie. «Sono una possibilit­à sullo sfondo, se serve», annuisce Dodi. «È un fatto positivo e che il Pd passi dal dire che le primarie sono divisive a dire che sono una possibilit­à – conviene Gabriele Scaramuzza, segretario regionale di Articolo Uno – Ci fosse un Maradona sullo sfondo che mette tutti d’accordo, se ne potrebbe fare a meno. Ma visto che non c’è, sono un’occasione per mettere la coalizione al centro della scena del dibattito politico in una ribalta che è costanteme­nte occupata da Brugnaro. Per noi, più che sullo sfondo, le primarie vanno messe in primo piano». Il Movimento 5 Stelle non sarà della partita della coalizione e sta seguendo un suo percorso: a Roma sono stati ascoltati dallo staff i candidati che si sono proposti per le comunarie, Sara Visman e Andrea Grigoletto.

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Giorgio Dodi Avremmo varie proposte ma puntiamo a un nome unitario. Primarie? Una possibilit­à sullo sfondo

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