Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

L’incontro di Moraglia nell’ex chiesa di D’Antiga

- E.Lor.

Una decina di uomini dell’Ordine dei Templari a presidio delle porte, e un senso di nervosismo nell’aria per la paura di qualche colpo di mano del gruppo dei fedelissim­i di don Massimilia­no D’Antiga. Ma nessuno si è fatto vedere. Tutto è filato liscio ieri nella chiesa di San Zulian per la visita pastorale del patriarca Francesco Moraglia al gruppo dei Genitori con un figlio in cielo. «Ringraziam­o di avere accanto don Roberto, prima del suo arrivo c’è stato un momento in cui ci siamo sentito molto soli – ha esordito Annalisa a nome del Gruppo rivolta al Patriarca – poi con don Roberto abbiamo iniziato un cammino tranquillo, sereno e per questo lo ringraziam­o». Nessun altro accenno durante l’incontro. Si è parlato di fede e di dolore, quello dei genitori che perdono un figlio. «Grazie a chi ha aperto il suo cuore, voi siete portatori di una storia difficile da accompagna­re e chi lo fa sa che non può avere parole umane da dirvi, può solo accompagna­rvi, camminare con voi – ha detto Moraglia – ai vostri figli chiedete di proteggerv­i». In chiesa c’erano un centinaio di persone, la maggior parte dei partecipan­ti del gruppo ai tempi di don D’Antiga che allora era di 150 persone. Sembrava che i fedelissim­i di don Massimilia­no si stessero organizzan­do in privato per protestare contro il Patriarca per aver spostato il parroco, tanto che erano state avvisate anche le forze dell’ordine. Non si è presentato nessuno. I fedelissim­i del resto si sa che si incontrano ancora privatamen­te con D’Antiga e frequentan­o un’altra chiesa. Quanto alle vicende giudiziari­e aperte sul caso non ci sono al momento novità, nè sull’inchiesta sui volantini diffamator­i nei confronti del patriarca e di parroci veneziani, nè nel processo canonico a carico di don D’Antiga.

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