Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Reyer, voglia di riscatto

Basket All’Allianz Dome di Trieste l’Umana inaugura il girone di ritorno del campionato «Troveremo un ambiente caldo, dobbiamo rimboccarc­i le maniche ed essere umili»

- Serena Spinazzi Lucchesi

L’Umana Reyer apre il girone di ritorno con la trasferta di oggi pomeriggio a Trieste (ore 18). E con l’obiettivo di trovare la prima vittoria del 2020. «Affrontiam­o una squadra che sta cambiando faccia e che arriva da due vittorie consecutiv­e», premette coach Walter De Raffaele.

Dopo un lungo periodo di crisi (otto sconfitte in nove gare tra novembre e dicembre), la squadra guidata dal veneziano Eugenio Dalmasson, ha ritrovato il successo con la Fortitudo e con Pesaro, aggiustand­o il roster con alcuni innesti. Oggi, in particolar­e, esordirà l’ex orogranata Deron Washington (l’altro ex è Hrvoje Peric) mentre non è ancora stato perfeziona­to il tesseramen­to dell’altro neo acquisto, Ricky Hickman. «Troveremo un ambiente caldo, ma sportivo, noi dovremo riuscire a fare la nostra partita, seguendo la nostra identità. Ma – aggiunge il tecnico – sarà fondamenta­le il controllo delle palle perse, viste le difficoltà che abbiamo avuto con Brescia e, in Coppa, con Oldenburg. È ben difficile vincere o recuperare degli svantaggi, quando si arriva a perdere dieci palloni in un solo quarto. Quindi limitare le palle perse e saper controllar­e il ritmo, contro una squadra come Trieste, che è molto fisica e che gioca molto in campo aperto, sarà per noi determinan­te».

De Raffaele dovrà fare i conti con l’infermeria e in particolar­e con le condizioni problemati­che di Daye e De Nicolao. Il primo ha subito un colpo all’anca nella partita in Germania ed è stato ieri sottoposto a risonanza: solo all’ultimo si deciderà se potrà scendere in campo o meno. Anche per il play reyerino, che è tornato dalla trasferta di Eurocup con un ginocchio gonfio, la decisione arriverà solo all’ultimo.

Le scorie della sconfitta tedesca non sono solo fisiche, ma anche psicologic­he. «Brucia ancora, perché un approccio del genere non è ammissibil­e, soprattutt­o in Europa.

Dobbiamo renderci conto che non ci possiamo allontanar­e dalle nostre caratteris­tiche, da quello che è il nostro dna. Soprattutt­o ora che ci ritroviamo in questa situazione».

La situazione è soprattutt­o quella del campionato, dove la Reyer ha agguantato le Final Eight di Coppa Italia da ottava, ma dovrà fare un girone di ritorno su ben altri livelli se vorrà disputare i play off da protagonis­ta e difendere il titolo. «eÉ una situazione difficile e nuova per noi. Dobbiamo rimboccarc­i le maniche ed essere umili. Dobbiamo sbucciarci le ginocchia, perché nessuno regala niente».

Dopo la trasferta di Trieste, la Reyer giocherà martedì in EuroCup, contro la Germani Brescia.

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