Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Tutte le verità dell’ex capitano Domizzi «Venezia, meriti questa classifica»
Il difensore si racconta: «La scorsa stagione iniziò male e finì peggio»
Maurizio Domizzi, segue ancora il Venezia?
«Da lontano, perché adesso alleno l’Under 17 della Reggiana e mi è più difficile informarmi in modo diretto. Mi sento molto con Paolo Poggi e con alcuni ex compagni. Sono rimasti Modolo, Zigoni, Suciu, Lezzerini e Bocalon della vecchia squadra».
Che Venezia vede?
«Un Venezia che merita la classifica che ha. Un giudizio veritiero, secondo me. La squadra è stata ricostruita, ma i valori tecnici sono quelli. La società ha rinnovato, Dionisi mi piace. Stanno lavorando con impegno».
Si salveranno?
«Penso che ce la metteranno tutta e che ci proveranno fino in fondo».
Cosa è successo l’anno scorso?
«Che si è iniziato male, che poi si è provato a metterci una
toppa e si è fatto peggio, poi se né messa un’altra e si è fatto peggio ancora».
I playout?
«Una farsa dai, come altro si può commentare?».
È vero che poteva andare al
Modena?
«Mi sarebbe piaciuto chiudere la carriera a Modena, ma Zironelli aveva altre idee e io mi sono messo subito a fare il Supercorso di Coverciano».
La Reggiana va forte, vero?
«La prima squadra sì, il settore giovanile va ricostruito, come tutte le squadre che ripartono da zero».
Perché ha smesso di giocare?
«Perché avevo voglia di cambiare aria, offerte vere non me ne sono arrivate e il Venezia aveva altre idee».
Se le avessero proposto il rinnovo?
«Le rispondo con sincerità. Non avrei accettato. Dopo un anno come quello vissuto, avevamo bisogno tutti di ripartire da zero. Loro e anche io, con una nuova avventura, che desse nuovi stimoli a me e a loro »
Dove arriverà la Reggiana quest’anno?
«Sta facendo un ottimo mercato, credo che potrebbe arrivare fino in fondo a giocarsela. Ha un organico ottimo ed è ben allenata»
Ha sentito che Moreo potrebbe andare al Pordenone?
«Si tratta di un attaccante che può giocare sia come spalla di Strizzolo, sia al posto di Strizzolo: ha il fisico da centravanti ma non è un uomo d’area, è un generoso, è uno a cui piace attaccare la profondità e sacrificarsi per la squadra. È un ragazzo il cui spirito si sposa alla perfezione con il gruppo costruito da Tesser. Non segna molto? Non è un bomber, ma ripeto: per il tipo di interpretazione del 4-3-1-2 dei ramarri ci sta appieno».
Ha la sensazione che Tacopina stia per mollare?
«Da fuori non posso saperlo, però diciamo che ci sono certe sensazioni. Quando le cose le leggi, più volte, alla fine magari qualcosa di vero c’è. E sarebbe un peccato, perché lui ha fatto tanto».