Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Zaia: «Io, leghista credo in Baratta più del suo Pd»
Biennale, manuale per insegnare a toccare palla anche quando non tocca a te. Potrebbe intitolarsi così la mossa di cui il presidente del Veneto Luca Zaia ha tiratole fila in queste ultime ore. Ispiratore più o meno dichiarato dell’emendamento che la deputata della Lega Angela Colmellere ha presentato in sede di conversione al decreto Milleproroghe per permettere al presidente uscente della Biennale, Paolo Baratta, di superare il limite legislativo dei tre mandati consecutivi alla guida della fondazione, Zaia ora attende sulla riva del fiume che accada qualcosa. E si dice sicurissimo del fatto che l’emendamento sarà ammesso al voto in commissione Bilancio, nonostante i segnali negativi che arrivano sul voto: «Sarebbe già un fatto politico se non lo ammettessero: è fatto per risolvere non per infastidire», spiega. «Mi sembra strano che il Pd non stia battendo un colpo — dice il presidente - si parla sempre di efficienza del pubblico e con Paolo Baratta alla presidenza della Biennale noi l’abbiamo. Baratta è agli antipodi rispetto a me in politica, ma io faccio un discorso di garanzia: per me hanno sempre contato i curricula, come per le Olimpiadi, dove ho scelto due persone che non c’entrano niente con la Lega. Non vuole dire che noi non abbiamo persone capaci, eh, solo che non mi faccio condizionare. Baratta ha dato standing internazionale alla Mostra del Cinema che era destinata a finire male.È disposto a continuare? Bene. Ora è il problema delle istituzioni fare la deroga: spero che il ministro accolga l’emendamento Colmellere».
Dal ministero su questo ancora non ci sono segnali e il Pd al momento non si espone, ma sembra difficile che si spacchi la maggioranza sulla Biennale. «Non è una decisione che posso prendere da sola e non ne abbiamo discusso né nel gruppo né con il governo», sintetizza Marianna Madia, che è in commissione Bilancio e dovrà affrontare la votazione dell’emendamento qualora venga accolto.
E mentre in zona Cinque Stelle il ministro Federico D’Incà sta muovendo i primi passi per mediare con Franceschini - i contatti tra i due dovrebbero essere prossimi, anche se il M5S non ha mai nascosto la contrarietà a un nuovo mandato per Baratta - Italia Viva si dice pronta a votare l’emendamento in Commissione: «Il nostro giudizio su Baratta non può che essere positivo - dice la deputata Sara Moretto, che non è in commissione Bilancio ma in quanto veneta è delegata a parlare sul tema Biennale-. Dunque siamo a favore dell’emendamento della Lega. Vorrei però porre a tutti una riflessione più ampia sulla vivacità che forse manca e andrebbe sollecitata e sul ricambio generazionale: possibile che anche in questo campo, la cultura, non ci siano alternative di giovani magari meno autorevoli del presidente Baratta ma ugualmente capaci? Questo deve far riflettere tutti noi».
Moretto
Diciamo sì, ma si pone un tema sul ricambio generazionale