Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

I negozianti di via Verdi aiutano la Casa famiglia

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Il 12 novembre, mentre Venezia finiva sotto acqua, finiva sommersa anche la Casa famiglia San Pio X, affacciata sul canale della Giudecca. La marea ha sfondato l’ingresso, travolto l’androne, devastato il giardino salendo tra le pietre e la terra. A distanza di due mesi, il cortile è ancora inagibile e i bambini, ospiti assieme alle loro madri di quella struttura che accoglie donne da tutta Italia, sono orfani di uno spazio dove giocare. Così, al momento di scegliere un beneficiar­io per la loro maratona di solidariet­à natalizia, i negozianti di via Verdi, a Mestre, non hanno avuto dubbi: per la seconda edizione della loro «Stella d’oro», tutta dedicata alle donne che hanno avuto percorsi difficili, hanno scelto di destinare tutto alla struttura lagunare e quello che mancava l’hanno aggiunto di tasca loro. «Per il secondo anno abbiamo messo in strada la nostra stella rossa, chi voleva aiutare trovava le foglie d’oro per coprirla pezzo dopo pezzo in ogni bancone della via, ovviamente a fronte di una piccola offerta - racconta Paolo Stevanato, esercente della zona - Abbiamo raccolto mille euro, che speriamo possano essere un sostegno per i lavori». Ieri l’assegno è stato consegnato a Paolo Scarpa, presidente della San Pio X, alla presenza dell’assessore Paola Mar e della consiglier­a comunale Lorenza Lavini. «Da noi trovano rifugio otto nuclei famigliari - ha spiegato Scarpa - e lo spazio non basta mai». Per questo presto la casa raddoppier­à in terraferma: «Entro giugno apriremo al Kolbe di via Aleardi, dove potremo accogliere altre famiglie». Prima, sarà ripristina­to il giardino veneziano. «Qualcuno è venuto da Verona per aiutare», confida Stevanato. (gi.co.)

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