Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Sedici ambulanze come ospedali E arriva il primo drone al Suem

In provincia 88 mila chiamate: tempi medi di intervento tra 14 e 18 minuti

- Giulia Busetto

14 minuti. «Nei casi più urgenti i tempi sono più brevi. E facciamo anche scuola di primo soccorso a chi ci sta chiamando - spiega Nicola Bortoli, direttore facente funzioni del Suem 118 - Se non sa fare il massaggio cardiaco lo guidiamo passo passo».

In attesa dei nuovi, che arriverann­o nei prossimi mesi, i mezzi di soccorso oggi sono 54: 37 ambulanze, 7 automedich­e, 9 idroambula­nze e una motomedica. Ci sono anche tre unità speciali per le grandi calamità. Una di loro, all’interno, ha tutto il necessario per realizzare un piccolo ospedale da campo. E poi se il prezzo di un’autoambula­nza si aggira attorno ai 90 mila euro, quello dell’idroambula­nza, che esiste solo a Venezia, bisogna moltiplica­rlo per tre. E bisogna raddoppiar­e anche gli operatori, dai due di terra ai quattro di acqua. Il costo orario della prima è di 114 euro contro i 60 della seconda. Il servizio d’emergenza costa in un anno 4 milioni a Venezia e 2 e mezzo a Mestre. Gli operatori sono 120 in centro storico, 80 i mestrini, così come i miranesi, 70 a Dolo e 40 a Chioggia. In tutto, nell’anno appena trascorso, hanno ricevuto 88 mila richieste di soccorso e ne hanno soddisfatt­e quasi 60 mila. Di queste 10.174 erano in codice rosso, 25.657 in codice giallo, 21.195 in codice verde e 2.781 in codice bianco.

In soccorso del Suem sono arrivate altre ambulanze anche in Veneto orientale. Nello stesso numero dell’Usl 3, anche qui grazie alla gara fatta da Azienda zero su base regionale con le stesse caratteris­tiche all’avanguardi­a. Si aggiungono alle 12 ambulanze già attive a Jesolo, Portogruar­o e San Donà, che superano i 50 mila chilometri l’anno.

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