Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Cattolica, il cda censura i cambi proposti e lascia la porta aperta a una sua iniziativa
VERONA Cattolica, il cda censura le proposte di modifiche statutarie e si riserva di presentare proprie modifiche. «L’interesse sociale pare oggettivamente insussistente e la proposta potrebbe essere foriera di possibile pregiudizio degli interessi molteplici della società». È il giudizio in sintesi delle proposte di modifiche statutarie presentate dai soci Giuseppe Lovati Cottini, Luigi Frascino, Massimiliano Cagliero e Francesco Brioschi che il cda di Cattolica dà nel documento di valutazione messo a disposizione ieri dei soci in vista dell’assemblea convocata, l’altro ieri, per il 7 marzo. Un documento di dieci pagine, che fa capire che, dopo la convocazione dell’assemblea decisa comunque «in un’ottica di piena trasparenza e favore verso la sovranità assembleare», la questione è tutt’altro che in discesa. Il cda nel documento rivendica i cambiamenti statutari approvati nell’assemblea del 2018, e con ciò facendo capire che l’assemblea ritiene «adeguato lo statuto attuale» e rifiuta «la tesi della sua inadeguatezza». Il cda rileva i rischi e le incongruenze delle proposte e «i rischi di contenzioso ed incertezza che l’approvazione, in particolare delle clausola transitoria», quella della immediata decadenza di una parte del consiglio secondo i proponenti, determinerebbe. E ricorda che comunque le modifiche andranno sottoposte all’Ivass, a cui il cda esprimerà le proprie riserve. E chiude dicendo che il cda ritiene di riservarsi «il proprio autonomo intendimento di sottoporre ai soci, adattamenti e aggiornamenti allo statuto».