Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
La Reyer schianta la Effe
Al Taliercio gli orogranata vincono e ribaltano anche la differenza canestri Monumentale Watt, in ripresa Filloy: Bologna lotta per tre quarti, poi si deve arrendere
Vince la Reyer ma tien botta tre quarti, anzi qualcosa in più la Fortitudo. Nulla di strano nel risultato del Taliercio, più o meno contente entrambe, ovviamente di più l’Umana che procede spedita sulla sua strada in un periodo zeppo di impegni (martedì a Patrasso in Eurocup, domenica di nuovo in casa con l’altra Bologna), sconfitta ma a testa alta la Pompea, che nella trasferta di Mestre doveva soprattutto salvare l’onore, dimostrare di esserci ancora dopo i recenti rovesci, e tutto sommato ci riesce.
Finisce con 10 punti di scarto e ci sta, alla fine si è giocato soprattutto per quello, anche se difficilmente servirà entrambe hanno pensato alla differenza canestri ed anche in questo ha ragione Venezia, ribaltando il -7 dell’andata.Il tutto in una serata strana, con per tre quarti la squadra più forte a tirare malissimo ma a giocarsela sul filo contro la più debole, 38% dal campo contro 66% dopo tre quarti, 41% a 61% alla fine, ma con 15 triple a segno (su 37) contro 2 (su 11), che spiegano tutto.Non c’è Daye da una parte, ma senza Daniel e Stipcevic una Pompea ridotta a sette uomini e mezzo non può proprio fare di più.
De Raffaele di uomini ne ruota dieci, vuole naturalmente attaccare Sims, l’uomo più importante degli ospiti che parte forte ma ha presto problemi di falli, e un precoce +9 interno fa pensare che non ci sia partita, visto il teorico netto vantaggio orogranata soprattutto vicino canestro. Watt ha già 10 punti al riposo e 15 dopo 22’, ma la Pompea tiene lo stesso egregiamente, a rimbalzo (18 pari all’intervallo, 35 pari alla fine) e non solo, amministrando molto bene le poche risorse che ha.Dopo il 21-17 di un curioso primo quarto in cui Venezia tira da tre 11 volte (4 a segno) e la Effe nemmeno una, dall’arco il primo colpo esterno arriva solo dopo 14’ (Robertson, unico dei suoi a colpire in tutta la serata, 2/3) e per tutto il secondo la Reyer resta un po’ sulle spine mentre Martino spreme succo da tutti, compresi veterani (bene Mancinelli
e Cinciarini) e ragazzini (5’ di Dellosto) e al riposo lungo ci va addirittura sopra di 1.
La sensazione è che la Effe possa crollare da un momento all’altro, e invece il crollo ancora non arriva, perché a parte Watt la Reyer tira ancora male, mentre la Effe con grande pazienza resta lì’, ancora avanti 49-50 al 29’, ultimo vantaggio esterno della serata, prendendo fiducia per strada. Anche se pesano molto due perse in fila di Aradori, in particolare quella che lascia 8 decimi di secondo per la sirena del terzo, battuta da Filloy (4/7 da tre) con una magia da dieci metri che moralmente spezzerebbe le gambe a chiunque.
Però ancora non si va oltre il +5, e quando si riprende la scena Sims la Effe torna a -1 (59-58) a 6’ dalla fine, ma è l’ultimo sussulto, ed è lì che crolla, sotto i colpi di Udanoh-Watt. Poi Bramos scrive due volte +12, massimo scarto della serata, e si gioca solo per lo scarto. Ormai è già in porto la vittoria di una Reyer che si conferma solida soprattutto in casa: ora è 9-1 in campionato, 14-2 con la coppa.