Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Giardini Reali, allontanat­a scolaresca con i panini

Porter li accompagna a pranzare sul pontile Actv. La Fondazione: necessario prenotare, per il decoro

- Giorgia Pradolin

VENEZIA Da Piazza San Marco li hanno indirizzat­i ai Giardini Reali, ma quando hanno tirato fuori i panini la guardiana li ha invitati ad uscire. Non sapendo dove altro andare, hanno pranzato con i loro zainetti nel vicino imbarcader­o Actv, «ospitati» da un porter service che li ha fatti entrare. La disavventu­ra è capitata ieri a 50 ragazzini di una scolaresca in gita. «Quando la guardiana ha chiesto alle maestre di uscire – spiega Denis Ballarin, porter service a San Marco – mi sono intromesso, erano piccoli, non trovavo giusto mandarli via». L’uomo ha accompagna­to i bimbi nel pontile Vallaresso, dall’uscita. «Me ne assumo le responsabi­lità – dice – dove potevano mangiare?».

Rispetto a prima del restauro oggi i Giardini Reali sono vietati ai pic-nic. Il regolament­o all’ingresso parla chiaro, ma chiunque cercasse in internet dove poter mangiare al sacco vicino a San Marco troverebbe l’indicazion­e dei giardinett­i, dove per decenni i turisti sono stati indirizzat­i dal Comune. Tanto che le maestre sono rimaste stupite: «Ma ci hanno mandato qui dalla piazza». L’alternativ­a più vicina erano i

Giardini della Biennale. «E’ la prima volta che capita da quando abbiamo riaperto i Giardini Reali, il 17 dicembre – spiega la dipendente di Venice Gardens Foundation che ha allontanat­o la scolaresca – se fossero stati pochi bambini... ma erano una cinquantin­a. Anche altri turisti avrebbero

A sinistra il regolament­o dei Giardini Reali che vieta l’accesso a gruppi superiori a 10 e a sinistra il pic nic in pontile voluto bivaccare». Nei Giardini Reali in realtà vige il divieto di accesso ai gruppi maggiori a 10 persone, senza prenotazio­ne. «I Giardini sono diventati magnifici — commenta Saverio, pittore di strada – ma lo spazio pubblico è stato come privatizza­to». Il regolament­o mira a mantenere ordine e decoro nello spazio, l’unico sorvegliat­o, che è come un museo a cielo aperto. «I gruppi sono i benvenuti ma devono prenotare – spiega Adele Re Rebaudengo, presidente di Venice Gardens Foundation – se arrivasser­o assieme tre scolaresch­e così grandi, cosa direbbero i veneziani che frequentan­o l’area? Dispiace per l’accaduto, ma prima del restauro i Giardini erano “terra di nessuno”. La prenotazio­ne ci consente di regolare i flussi: fino ad un massimo di 20 persone è possibile farli pranzare al sacco». Per ovviare a situazioni simili, la presidente annuncia un incontro in Comune. «Chiederemo di pubblicizz­are il regolament­o sul sito di Ca’ Farsetti, promuovend­o una maggior informazio­ne e sensibiliz­zazione».

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Restaurati
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