Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Giardini Reali, allontanata scolaresca con i panini
Porter li accompagna a pranzare sul pontile Actv. La Fondazione: necessario prenotare, per il decoro
VENEZIA Da Piazza San Marco li hanno indirizzati ai Giardini Reali, ma quando hanno tirato fuori i panini la guardiana li ha invitati ad uscire. Non sapendo dove altro andare, hanno pranzato con i loro zainetti nel vicino imbarcadero Actv, «ospitati» da un porter service che li ha fatti entrare. La disavventura è capitata ieri a 50 ragazzini di una scolaresca in gita. «Quando la guardiana ha chiesto alle maestre di uscire – spiega Denis Ballarin, porter service a San Marco – mi sono intromesso, erano piccoli, non trovavo giusto mandarli via». L’uomo ha accompagnato i bimbi nel pontile Vallaresso, dall’uscita. «Me ne assumo le responsabilità – dice – dove potevano mangiare?».
Rispetto a prima del restauro oggi i Giardini Reali sono vietati ai pic-nic. Il regolamento all’ingresso parla chiaro, ma chiunque cercasse in internet dove poter mangiare al sacco vicino a San Marco troverebbe l’indicazione dei giardinetti, dove per decenni i turisti sono stati indirizzati dal Comune. Tanto che le maestre sono rimaste stupite: «Ma ci hanno mandato qui dalla piazza». L’alternativa più vicina erano i
Giardini della Biennale. «E’ la prima volta che capita da quando abbiamo riaperto i Giardini Reali, il 17 dicembre – spiega la dipendente di Venice Gardens Foundation che ha allontanato la scolaresca – se fossero stati pochi bambini... ma erano una cinquantina. Anche altri turisti avrebbero
A sinistra il regolamento dei Giardini Reali che vieta l’accesso a gruppi superiori a 10 e a sinistra il pic nic in pontile voluto bivaccare». Nei Giardini Reali in realtà vige il divieto di accesso ai gruppi maggiori a 10 persone, senza prenotazione. «I Giardini sono diventati magnifici — commenta Saverio, pittore di strada – ma lo spazio pubblico è stato come privatizzato». Il regolamento mira a mantenere ordine e decoro nello spazio, l’unico sorvegliato, che è come un museo a cielo aperto. «I gruppi sono i benvenuti ma devono prenotare – spiega Adele Re Rebaudengo, presidente di Venice Gardens Foundation – se arrivassero assieme tre scolaresche così grandi, cosa direbbero i veneziani che frequentano l’area? Dispiace per l’accaduto, ma prima del restauro i Giardini erano “terra di nessuno”. La prenotazione ci consente di regolare i flussi: fino ad un massimo di 20 persone è possibile farli pranzare al sacco». Per ovviare a situazioni simili, la presidente annuncia un incontro in Comune. «Chiederemo di pubblicizzare il regolamento sul sito di Ca’ Farsetti, promuovendo una maggior informazione e sensibilizzazione».