Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Liceo artistico al freddo la protesta degli studenti
a toccare tutta la regione e si espande anche nel nord Italia. Del valore della produzione totale prodotta infatti è vero che 10,6 miliardi ricadono all’interno della Città metropolitana, ma è anche vero che 3,9 si diffondono in ambito regionale e i rimanenti 6,4 risultano distribuiti nel resto del territorio nazionale. C’è poi anche l’impatto economico complessivo, che non sfugge allo stesso trend, frutto di un porto multifunzionale dove nessun ambito prevale in maniere rilevante, ma i diversi settori e filiere risultano equamente bilanciati.
Ci sono le filiere agroalimentari, della pesca (includendo Chioggia) chimiche, energetiche, oltre a quelle commerciali e turistiche. Ecco perché, sintetizza lo studio (frutto della collaborazione tra Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico Set
● Domani all’Heritage Tower di Marghera convegno su «L’impatto economico e sociale del sistema portuale veneto», studio di Porto (nella foto il presidente Pino Musolino) e Camera di Commercio tentrionale e Camera di Commercio Venezia Rovigo, in accordo con Unioncamere Veneto e con il patrocinio del Ministero delle Infrastrutture) Venezia rappresenta un polo strategico non solo per l’area di riferimento, configurandosi come il sistema portuale del Veneto, ma anche per tutto il Nord Italia, con aree di influenza che vanno dalla Lombardia al Friuli Venezia Giulia.
In questo modo alla multifunzionalità si associa la multiterritorialità «veri fattori strategici per la produzione economica e per le ricadute anche in termini di welfare che il “sistema porto” produce alle diverse scale». Ecco perché anche ieri i sindacati all’unisono hanno ribadito che non vogliono sentir parlare di piano B per lo scalo veneziano «perché B nel gergo sportivo, e non solo, significa
VENEZIA Gli studenti del liceo artistico Marco Polo non hanno potuto fare lezione ieri: nella sede di palazzo Basadonna si è verificato un guasto all’impianto di riscaldamento e, visto il gelo presente nelle aule, la struttura è rimasta chiusa. L’impianto aveva già smesso di funzionare lunedì pomeriggio, tanto che i corsi serali erano stati sospesi. Ieri mattina, con la scuola chiusa, sono intervenuti i tecnici per ripristinare l’impianto. Ma gli studenti sono pronti a mobilitazioni collettive, anche perché il Marco Polo non è l’unica scuola dove si è verificato il problema. Analoga vicenda, solo una settimana fa, al Morin e all’Algarotti-Sarpi con gli alunni costretti a seguire le lezioni con il giubbotto. (m. ri.) retrocessione, arretramento mentre al contrario i porti di Venezia e Chioggia vogliono assolutamente restare nell’eccellenza visto che l’attività portuale è l’attività economica più importante della provincia e una delle più significative della regione», sottolineano le segreterie provinciali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uilt Uil. Quindi bisogna accelerare sull’approvazione del protocollo fanghi e riportare i canali ai 12 metri di profondità previsti dal piano regolatore portuale. Viene da sè che giovedì mattina all’Heritage Tower di Marghera durante la presentazione dell’indagine, i sindacati non mancheranno di manifestare la propria preoccupazione confermando la mobilitazione con la previsione di 72 ore di sciopero già dichiarate e per il momento sospese in attesa che si concretizzino le dichiarazioni del ministro all’Ambiente Sergio Costa. Del resto, se come fa emergere lo studio, in quasi tutti i settori i flussi in ingresso al porto e destinati all’import risultano strettamente funzionali al Nordest, il venir meno della funzionalità dello scalo implicherebbe di conseguenza un consistente danno all’intero sistema economico locale. E naturalmente occupazionale.
Sono 1260 le aziende direttamente impiegate nel sistema portuale di Venezia, 322 a Chioggia per un impiego totale di 21.175 addetti, che sviluppano un valore della produzione diretto stimato in 6,6 miliardi di euro che, se rapportato alle dinamiche economiche territoriale, fa emergere l’estrema rilevanza del sistema portuale veneziano sia in ambito comunale che in quello metropolitano, con un peso economico che ammonta rispettivamente al 27 per cento nel primo caso e al 13 nel secondo. Poi c’è l’impatto economico complessivo (la produzione diretta, indiretta e l’indotto) che fa arrivare la stima a 21 miliardi di euro, con il coinvolgimento di oltre 92 mila lavoratori.