Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Liceo artistico al freddo la protesta degli studenti

- Francesco Bottazzo

a toccare tutta la regione e si espande anche nel nord Italia. Del valore della produzione totale prodotta infatti è vero che 10,6 miliardi ricadono all’interno della Città metropolit­ana, ma è anche vero che 3,9 si diffondono in ambito regionale e i rimanenti 6,4 risultano distribuit­i nel resto del territorio nazionale. C’è poi anche l’impatto economico complessiv­o, che non sfugge allo stesso trend, frutto di un porto multifunzi­onale dove nessun ambito prevale in maniere rilevante, ma i diversi settori e filiere risultano equamente bilanciati.

Ci sono le filiere agroalimen­tari, della pesca (includendo Chioggia) chimiche, energetich­e, oltre a quelle commercial­i e turistiche. Ecco perché, sintetizza lo studio (frutto della collaboraz­ione tra Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico Set

● Domani all’Heritage Tower di Marghera convegno su «L’impatto economico e sociale del sistema portuale veneto», studio di Porto (nella foto il presidente Pino Musolino) e Camera di Commercio tentrional­e e Camera di Commercio Venezia Rovigo, in accordo con Unioncamer­e Veneto e con il patrocinio del Ministero delle Infrastrut­ture) Venezia rappresent­a un polo strategico non solo per l’area di riferiment­o, configuran­dosi come il sistema portuale del Veneto, ma anche per tutto il Nord Italia, con aree di influenza che vanno dalla Lombardia al Friuli Venezia Giulia.

In questo modo alla multifunzi­onalità si associa la multiterri­torialità «veri fattori strategici per la produzione economica e per le ricadute anche in termini di welfare che il “sistema porto” produce alle diverse scale». Ecco perché anche ieri i sindacati all’unisono hanno ribadito che non vogliono sentir parlare di piano B per lo scalo veneziano «perché B nel gergo sportivo, e non solo, significa

VENEZIA Gli studenti del liceo artistico Marco Polo non hanno potuto fare lezione ieri: nella sede di palazzo Basadonna si è verificato un guasto all’impianto di riscaldame­nto e, visto il gelo presente nelle aule, la struttura è rimasta chiusa. L’impianto aveva già smesso di funzionare lunedì pomeriggio, tanto che i corsi serali erano stati sospesi. Ieri mattina, con la scuola chiusa, sono intervenut­i i tecnici per ripristina­re l’impianto. Ma gli studenti sono pronti a mobilitazi­oni collettive, anche perché il Marco Polo non è l’unica scuola dove si è verificato il problema. Analoga vicenda, solo una settimana fa, al Morin e all’Algarotti-Sarpi con gli alunni costretti a seguire le lezioni con il giubbotto. (m. ri.) retrocessi­one, arretramen­to mentre al contrario i porti di Venezia e Chioggia vogliono assolutame­nte restare nell’eccellenza visto che l’attività portuale è l’attività economica più importante della provincia e una delle più significat­ive della regione», sottolinea­no le segreterie provincial­i di Filt Cgil, Fit Cisl e Uilt Uil. Quindi bisogna accelerare sull’approvazio­ne del protocollo fanghi e riportare i canali ai 12 metri di profondità previsti dal piano regolatore portuale. Viene da sè che giovedì mattina all’Heritage Tower di Marghera durante la presentazi­one dell’indagine, i sindacati non mancherann­o di manifestar­e la propria preoccupaz­ione confermand­o la mobilitazi­one con la previsione di 72 ore di sciopero già dichiarate e per il momento sospese in attesa che si concretizz­ino le dichiarazi­oni del ministro all’Ambiente Sergio Costa. Del resto, se come fa emergere lo studio, in quasi tutti i settori i flussi in ingresso al porto e destinati all’import risultano strettamen­te funzionali al Nordest, il venir meno della funzionali­tà dello scalo implichere­bbe di conseguenz­a un consistent­e danno all’intero sistema economico locale. E naturalmen­te occupazion­ale.

Sono 1260 le aziende direttamen­te impiegate nel sistema portuale di Venezia, 322 a Chioggia per un impiego totale di 21.175 addetti, che sviluppano un valore della produzione diretto stimato in 6,6 miliardi di euro che, se rapportato alle dinamiche economiche territoria­le, fa emergere l’estrema rilevanza del sistema portuale veneziano sia in ambito comunale che in quello metropolit­ano, con un peso economico che ammonta rispettiva­mente al 27 per cento nel primo caso e al 13 nel secondo. Poi c’è l’impatto economico complessiv­o (la produzione diretta, indiretta e l’indotto) che fa arrivare la stima a 21 miliardi di euro, con il coinvolgim­ento di oltre 92 mila lavoratori.

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L’indagine

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