Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Mose, Zappalorto: «Basta rimpalli di responsabilità»
Oggi seconda cabina di regia. Il nodo del cronoprogramma e dei test alle dighe. Ieri le prove a Chioggia
VENEZIA Nove sono state alzate ieri, le altre lo saranno oggi perché la bocca di porto di Chioggia ha bisogno di rimanere sempre aperta per far passare i pescherecci. La prossima prova (3 marzo) toccherà a San Nicolò quando verrà alzata tutta la barriera. I test di sollevamento delle paratoie per i prossimi due mesi sono stati già definiti, Provveditore e commissario straordinario dovranno ultimare il cronoprogramma complessivo per arrivare velocemente alla conclusione dei lavori, o comunque alla messa in esercizio delle dighe. L’obiettivo più volte dichiarato è di poterlo fare già dal prossimo autunno, con una prova di chiusura delle tre bocche di porto, già a giugno.
Bisogna però far presto, correre e avere le idee chiare, proprio per questo il prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto ha convocato per oggi cabina di regia stabilita dal Comitatone all’insegna della trasparenza. «Deve essere chiaro che non c’è più tempo da perdere, tanto meno non ci devono più essere rimpalli di responsabilità, i cittadini non possono essere presi in giro, soprattutto dopo quello che è successo il 12 novembre», sottolinea il prefetto. L’obiettivo è informare di quello che sta succedendo, e mettere di fronte alla propria responsabilità tutti i soggetti coinvolti. Per questo Zappalorto si aspetta almeno una prima bozza, già oggi, del cronoprogramma del Mose. Quello che
Il test di ieri alla bocca di porto di Chioggia. Oggi si replica ha elaborato il Consorzio Venezia Nuova sottoponendolo all’approvazione del Provveditore alle Opere pubbliche del Triveneto reggente Silvia Zincone e al commissario straordinario Elisabetta Spitz, che comunque stamattina non sarà presente a Ca’ Corner. Probabilmente non ci sarà il piano definitivo, anche perché c’è il nodo dei finanziamenti necessari per ultimare gli interventi, e magari renderli più celeri. C’è poi il tema delle prove di sollevamento, che costano, anche parecchio, tra i trenta e i sessantamila euro: il provveditore sembrerebbe intenzionata a chiedere integrazioni su questo aspetto, anche perché non è periodo di chiedere più fondi.
Se ne parlerà alla cabina di regia di oggi in quanto i test sono fondamenti per poter arrivare al prossimo autunno pronti per poter alzare le paratoie in caso di acqua alta eccezionale. Il nodo sta tutto nel sistema di comando e controllo: quello automatizzato, che consentirà di gestire l’intero sistema Mose in situazioni meteo complicate, non sarà pronto prima dell’autunno; e con il sistema manuale sarebbe un’impresa fronteggiare le onde e il vento di un’alta marea eccezionale. Per giugno però in tutte le bocche di porto dovrebbero essere cablati due, se non tre, dei quattro compressori previsti a regime che quindi renderanno il sollevamento più veloce rispetto ad ora. ( f. b.)