Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Monachello, al Venezia per il riscatto «Qui si gioca il miglior calcio della B»

Il ds Fabio Lupo: «L’ho riportato a casa, diciamo che mi deve un favore»

- Dimitri Canello

Lo presenta come una sua «creatura», come qualcuno con cui evidenteme­nte qualche conto in sospeso ce lo deve pur avere: «Lo presi a Palermo – sorride Fabio Lupo – ma segnò soltanto un gol, poi andò ad Ascoli e ne fece otto in metà stagione. Adesso che l’ho riportato a casa diciamo che mi deve un favore. E che io ne dovevo uno a lui .... ».

È il giorno di Gaetano Monachello, l’uomo chiamato al capezzale del Venezia, una squadra che ha fatto quattro punti fra Perugia e Cremona e che adesso cerca una svolta definitiva in zona salvezza. Lupo nel pomeriggio incassa una squalifica di due giornate dopo le proteste di sabato scorso contro la Cremonese, un altro turno lo prende Luca Fiordilino, ammonito e squalifica­to per simulazion­e in un’azione che sarebbe dovuta essere punita con un calcio di rigore. E che, invece, ha scatenato un pandemonio.

Monachello ha lasciato Pordenone senza aver tracciato segni indelebili lungo il percorso e lui stesso ne è consapevol­e: «Ho giocato le prime sei partite – spiega – poi nell’ultimo periodo non ero più stato impiegato e ho capito che dovevo andare via, perché per me non c’era quello spazio che avevo pensato». E ancora, in un’analisi lucida quanto battaglier­a in prospettiv­a presente e futura: «La mia carriera ha avuto un inizio all’estero – evidenzia Monachello - poi è proseguita altrove, ma è sempre stata legata all’Atalanta. Negli ultimi due mesi ho avuto pochissimo spazio, mi sono sentito oppresso e ho avuto la sensazione di dovermi sfogare altrove. A Venezia giocai l’ultima mia partita da titolare, segnò Strizzolo, ma con Tesser ci tengo a dire di non aver mai avuto nessun tipo di problema. Certo, mi aspettavo di giocare molto di più, sono a Venezia anche per questo motivo».

Una città che gli ha dato tanto sotto tanti punti di vista: «Ci giocai contro la Francia con la maglia dell’Under 21 – ricorda – poi mi torna a mente allo stesso tempo l’esperienza più negativa è stata l’infortunio di Bari, con i “se” e con i “ma” non si va da nessuna parte». Altro pensiero sulla sua ex squadra: «C’è una tranquilli­tà e una serenità a Pordenone che non si trova da altre parti – chiarisce - stanno lottando tutti insieme e sono secondi per quel motivo. A Pordenone si attaccava spesso la profondità, credo che il Venezia sia la squadra che gioca il miglior calcio della Serie B Come tipo di partner offensivo non prediligo un giocatore più di altri, cerco io fraseggio nello stretto».

Nel frattempo è praticamen­te certa la partenza di Francesco Di Mariano. Lo vuole fortemente il Vicenza, che deve far fronte all’infortunio di Giacomelli, fuori almeno un mese. Potrebbe intavolars­i una trattativa rapida,anche con club di serie C.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy