Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Molière e la vita segregata di Agnese «La scuola delle mogli» secondo Cirillo
«Vi sono la gioia e il dolore della vita, il teatro comico e quello tragico, come in Shakespeare. Tutto avviene in un piccolo mondo con pochi personaggi». Questa la definizione sintetica con cui Arturo Cirillo tratteggia il profilo della Scuola delle mogli, la commedia di Molière della quale è regista e interprete nella sempre verde traduzione di Cesare Garboli. Al suo fianco sulla scena stasera e domani (ore 20.45) al Comunale di Thiene (Vicenza), Valentina Picello, Rosario Giglio, Marta
Pizzigallo e Giacomo Vigentini. Sul palco una casa girevole e stilizzata (ingegnosa creazione di Dario Gessati), di cui all’occorrenza si mostra l’interno, con la cameraprigione dove è costretta a
Uno dei momenti della «Scuola delle mogli» di Molière, diretto e interpretato da Arturo Cirillo , con Valentina Picello vivere Agnese - la giovane donna, cavia del folle e crudele esperimento del maturo Arnolfo - e l’esterno con una finestra che affaccia su una piazzetta, luogo d’incontro dei personaggi. Scottato da una precedente esperienza e perciò ossessionato dal timore di poter essere tradito una volta risposato, il protagonista decide di allevare una ragazzina per farla diventare in futuro una moglie fedele e virtuosa, ma il suo maschilismo misantropico gli si ritorcerà contro, trasformandolo da carnefice in vittima, quando Agnese si innamorerà di un giovane.