Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Fusina, i promotori ai Beni culturali Unesco, un giorno in terraferma
VENEZIA I tre commissari dell’Unesco stavano spostandosi in tram da Venezia a Mestre per la loro ultima giornata (in terraferma) della loro missione in laguna che i promotori del terminal a Fusina per le grandi navi stavano raggiungendo Roma per incontrare il direttore generale del ministero dei Beni culturali. Renzo Scarpa, Ottavio Serena, Andrea Gersich e Renato Darsié hanno esposto la proposta corredata dalle tabelle sui possibili effetti in termini di diminuzione dei transiti rispondendo alle domande del funzionario. Qualora ad esempio fossero realizzati due ormeggi presso il terminal Ro-Ro di Fusina con accesso dalla bocca di porto di Malamocco, i transiti davanti a San Marco e per il canale della Giudecca, sarebbero più che dimezzati passando da mille (i dati fanno riferimento al 2018) a poco più di quattrocento, dirottando le navi a transitare seicento volte per il canale dei petroli. In sostanza — hanno sottolineato i quattro — più di due terzi dei giorni dell’anno non si vedrebbero le crociere passare in Bacino.
«Abbiamo ribadito che pur avendo valutato attentamente ogni altra proposta, riteniamo che il completamento e l’utilizzo del terminal traghetti appare come la vera alternativa al transito per San Marco — spiegano — con possibilità di attenuazione, seppure in via transitoria, pressoché immediata». In previsione del Comitatone di metà febbraio sarebbero tre le soluzioni su cui i ministeri si stanno confrontando a lungo termine: il terminal in mezzo alla bocca di porto del Lido (Duferco), quello a San Nicolò e a Marghera (canale nord), mentre per intervenire già dalla prossima estate rimane l’idea degli approdi diffusi con Fusina e Tiv, le uniche ipotesi in campo.
Intanto ieri i commissari dell’Unesco hanno concluso la loro missione in laguna, in terraferma affrontando i temi della pianificazione territoriale e dello sviluppo sostenibile. Una giornata (con tanto di visita al museo) a M9 in cui si è parlato anche della buffer zone, che il sindaco ha chiesto possa essere ampliata fino alle montagne. In particolare sulla terraferma l’amministrazione ha presentato le operazioni di sviluppo e riqualificazione: dall’area della stazione ferroviaria al parco di San Giuliano. Nei giorni scorsi l’Unesco ha incontrato anche il Wwf che ha sottolineato l’assenza «di soluzioni vere che rimuovano le cause di dissesto idraulico e morfologico lagunare, ma anche soluzioni credibili sulla portualità». ( f.b.)