Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
L’imprenditore intercettato: tutto concordato. La difesa: quadro normativo incerto
emessi dal Comune nel 2016 e nel 2018 per il tratto di arenile, dopo che la Vti aveva chiesto una concessione per 20 anni e un ampliamento dell’area, che era a tutti gli effetti una domanda di rilascio di una nuova concessione. Procedura che richiede una gara.
Nel bando, però, firmato da Gherardi, si stabiliva che in caso se lo fosse aggiudicato una società diversa dall’«uscente» Vti, il vincitore avrebbe dovuto corrisponderle 11 milioni e mezzo di euro, calcolati da un perito dell’azienda. Questa gara è stata annullata dal Tar, in quanto la perizia non era stata verificata dal Comune. Una nuova analisi ha fatto scendere l’indennizzo a due milioni. Ed ecco un nuovo bando. Secondo le fiamme gialle del Nucleo di polizia economico-finanziaria, nella gara-bis Rinaldi avrebbe aggiunto la formula secondo cui il vincitore avrebbe dovuto pagare i due milioni «fatta salva diversa disposizione giudiziaria che ripristini il valore di 11 milioni». Un modo per scoraggiare i conrifiutata. correnti. Anche questo bando è stato censurato, quindi la Vti ha ottenuto una concessione provvisoria fino al 2019, quando Gherardi l’avrebbe rinnovata, grazie alla nuova legge per cui le concessioni vigenti avrebbero avuto una durata di 15 anni. In realtà, la Vti non ne aveva diritto, visto che la concessione era scaduta dal 2016.
Gherardi avrebbe usato degli escamotage, con documenti di una richiesta del 2009, mai messa a gara. In un’intercettazione tra Granzotto e un suo collaboratore, quest’ultimo definisce l’azione di Gherardi «una furbata» e il capo risponde «lo avevamo concordato». Per questo la Finanza sospetta un accordo. Un’altra conferma del legame sarebbero le vacanze che per anni, dal 2013, Gherardi ha fatto come ospite al Villaggio di Granzotto. Nelle intercettazioni è emerso anche che Gherardi, consapevole del rischio di una denuncia, avrebbe chiesto una delibera che autorizzasse la proroga dei 15 anni al sindaco Pasqualino Codognotto, che l’aveva I 25.800 metri quadri di spiaggia sono stati sequestrati e torneranno liberi.
«Io non sono indagato, ma preferisco non rilasciare dichiarazioni prima di aver letto gli atti - taglia corto Codognotto - Dopo che avrò visto le carte risponderò a tutte le domande». «Abbiamo massima fiducia nella giustizia e siamo certi che emergerà che non esistono accordi collusivi», dichiara invece Alberto Granzotto. «La realtà è che l’intero quadro normativo è incerto, tant’è che dovrà intervenire ancora la Corte Costituzionale - ricorda - Lo stesso legislatore nazionale ha prorogato tutte le concessioni in essere, tra le quali quella della nostra società, in attesa di una riforma complessiva della materia. I balneari sono le prime vittime di questa incertezza. Confidiamo in una rapida soluzione della vertenza, visto l’approssimarsi dell’apertura della stagione e la necessità di programmare le assunzioni».
● Ieri mattina i finanzieri hanno sequestrato la spiaggia del Villaggio turistico internazionale di Bibione: il titolare Alberto Granzotto è indagato per occupazione abusiva di area demaniale marittima
● Indagati anche due funzionari del Comune di San Michele per abuso d’ufficio e turbativa d’asta: Alberto Gherardi e Ivo Rinaldi