Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
I consigli del questore «Sicurezza passiva»
«Magari non si tratta di un danno economico rilevante, ma episodi come questo rovinano la tranquillità della zona, mettono in crisi i residenti e i commercianti, rappresentano un danno sociale. Ecco perché abbiamo voluto venire qui oggi». A ventiquattro ore dal 14esimo furto subito nell’arco degli ultimi sei anni, il questore Maurizio Masciopinto ieri ha fatto visita alla carrozzeria Moderna di via Giustizia, dove un gruppetto di sbandati si è introdotto qualche sera fa per saccheggiare i distributori automatici e riimediare qualche decina di euro, «Duecento al massimo, se sono stati davvero fortunati», specifica il titolare, Paolo Favaretto. «Sono venuto per rimarcare la vicinanza delle istituzioni, ma anche per fornire qualche consiglio di natura “passiva”: la sicurezza della città è un mosaico, ognuno deve mettere la sua tessera», continua Masciopinto. E, seguendo il consiglio del questore, ieri alla Moderna si installavano le telecamere, dopo l’allarme già attivo da tempo. Favaretto chiede però anche un intervento sull’ex falegnameria Rosso, ancora ricovero di sbandati e tossicodipendenti: «L’altro giorno c’era l’ennesimo bivacco con tanto di fuoco, hanno di nuovo divelto le recinzioni sul lato dei binari». Il dito puntato, però, indica soprattutto il passaggio a livello su via Trento, cancellato nel 2011 a favore di un sottopassaggio ciclopedonale che non offre alcuna alternativa per le auto: «Siamo incastrati in un vicolo cieco - insiste Favaretto - senza traffico regolare è difficile scoraggiare i malviventi». La pensa allo stesso modo anche l’assessore alla Sicurezza Giorgio D’Este: «Devono poter passare le pattuglie, ma anche gli altri automobilisti. Nel prossimo mandato, cercheremo di riaprire il transito». (gi. co.)