Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Perde il controllo degli sci esce di pista e muore
Folgaria, vicentino si schianta contro un albero. Nessun testimone, gli amici sono tornati a cercarlo
FOLGARIA (TRENTINO) Sciatore trovato morto a bordo pista. Non ci sono testimoni ma sarebbero state le gravi ferite per l’impatto contro un albero la causa di morte di Fabio Pozzan, 61 anni, di Schio, in pensione da un anno e solito alle uscite settimanali con gli amici.
FOLGARIA (TRENTO) Morto sulle piste da sci, quelle che conosceva come le sue tasche e che da un anno a questa parte, da quando cioè era andato in pensione, batteva almeno una volta a settimana con gli amici. Così come è accaduto ieri, ma la giornata tra le suggestive alture innevate e il sole a fare capolino celava un destino tragico.
A perdere la vita sulle piste da sci di Serrada, nell’altopiano di Folgaria, un vicentino di sessantuno anni, Fabio Pozzan, residente a Schio. Sono stati gli amici a ritrovarlo senza vita a lato della pista dopo lo schianto contro un albero forse, ma mancano testimoni, provocato da un malore. «Avrebbe spostato un condominio con la sua forza, lui sempre operativo e sorridente, un trascinatore» lo descrivono gli amici, sconvolti, ricordando la sua grande passione per lo sci e per la musica e la sua abilità alla tastiera.
Sposato con Manuela e papà di Lara, Pozzan era molto conosciuto a Schio. Era membro di Schiofile, realtà che dal 2007 organizza eventi di successo, dai vari concerti al «British Day» che trasforma ogni anno la città laniera in una piccola Londra. Già dipendente della De Pretto Industrie, l’anno scorso aveva lasciato il suo posto di tecnico alla Andritz per godersi la meritata pensione. Per avere più tempo per le sue passioni.
Ieri lui e gli amici avevano deciso di trascorrere la mattinata in una delle 66 piste da sci della ski-area di FolgariaLavarone, a Serrada in particolare. La giornata era molto promettente: cielo terso e temperature miti. Altrettanto invitante il manto nevoso anche se il caldo col passare delle ore l’ha reso più molle. Per motivi ancora da accertare, durante una delle discese, il sessantunenne vicentino è uscito fuori pista. Secondo le prime ricostruzioni, potrebbe essere fatale un malore improvviso. L’uomo avrebbe perso il controllo degli sci, impattando contro un albero che si trova all’esterno della pista. La dinamica dell’incidente è ancora al vaglio perché sembra che non ci fossero testimoni in quel momento. In ogni caso, nella caduta l’uomo ha riportato traumi piuttosto gravi.
A ritrovarlo a terra esanime a lato della pista rossa di Serrada
sono stati i suoi amici, che non vedendolo scendere si sono allarmati e sono tornati indietro. Gli stessi hanno poi allertato la centrale unica di emergenza del 112, poco prima delle 10 di ieri. Ma purtroppo quando sono arrivati infermieri e medico, sia in ambulanza che con l’elicottero di Trentino emergenza, per Pozzan non c’era più niente da fare. Sono stati vani i tentativi di rianimazione da parte dell’équipe medica.
Sul luogo dell’incidente sono intervenuti anche i carabinieri per effettuare i rilievi. La notizia del dramma è rimbalzata presto a Schio, a moglie e figlia e ai tanti che conoscevano e apprezzavano il sessantunenne. Una notizia che ha lasciato sconcerto e incredulità. «Siamo tutti sgomenti per quanto accaduto, colpisce per le dinamiche - il commento del sindaco di Schio, Valter Orsi, che conosceva l’uomo - Fabio era in pensione da un anno ed era contento di questa nuova fase della sua vita, la verità è che non bisogna mai dare nulla per scontato. Era una persona molto apprezzata, attiva all’interno del suo gruppo che organizza eventi da teatro e da piazza di qualità eccezionale, così dava sfogo alla sua passione per la musica». A ricordarlo anche Claudio Canova, fondatore di
Schiolife, realtà di cui Pozzan aveva fatto parte fin dall’inizio, dal 2007. Dando il suo prezioso contributo ogni volta che c’era da mettere in piedi un’iniziativa. «Fabio era il miglior amico che si possa avere: una persona positiva, vulcanica, sempre col sorriso, con la sua forza, cuore e mente - lo ricorda, emozionato, l’amico Canova - era il motore, il trascinatore all’interno del nostro gruppo di amici, di Schiolife, sempre operativo e multidisciplinare. Davvero una persona straordinaria, nessuna frase fatta».