Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Emergenza smog Allerta rossa in quattro città

L’assessore Bottacin: governo inadempien­te, pronti a metterlo in mora. Il ministero: non risulta

- Antonio Spadaccino

VENEZIA Torna l’allerta rossa in 4 città venete a causa delle polveri sottili alle stelle. Si spera nel forte vento previsto da Arpav nelle prossime ore. Intanto infuria la polemica fra Venezia e Roma sui fondi.

VENEZIA Torna l’allerta «rossa» in quattro città del Veneto: Padova, Treviso, Vicenza e Rovigo. A Mestre e Verona non è che si stia tanto meglio: qui l’allerta è solo «arancione». Lo smog è il leit motiv di questo inizio 2020, caratteriz­zato da continui sforamenti dei livelli di Pm10 con relativo obbligo, in base all’accordo tra le Regioni del Bacino Padano del giugno 2017, dei Comuni capoluogo di adottare specifiche misure anti inquinamen­to (da oggi, con l’allerta «rossa» viene interdetta la circolazio­ne dalle 8.30 alle 18.30 ai motoveicol­i a due tempi Euro 0, ai veicoli a benzina Euro 0 ed Euro 1, diesel Euro 0, 1, 2, 3 e 4 e ai veicoli commercial­i a gasolio Euro 0, 1, 2, 3 e 4 (ma limitatame­nte alla fascia oraria 8.30-12.30), oltre a motoveicol­i e ciclomotor­i Euro 0).

Il prossimo bollettino Arpav. atteso giovedì, sancirà se le disposizio­ni dovranno proseguire fino alla settimana prossima. Probabile che un « aiuto » possa arrivare dal vento, anche forte, che ha spinto la Regione a decretare la fase operativa di «Attenzione» su tutto il territorio, a partire dalle 11 di oggi fino alla mezzanotte di domani.

Vento forte, intanto, spira da Venezia verso Roma, con la dura presa di posizione dell’assessore regionale all’Ambiente, il leghista Gian Paolo Bottacin, che proprio riferendos­i all’accordo del 2017 sul «Bacino Padano» minaccia di «mettere in mora il governo inadempien­te». A cosa si riferisce Bottacin? «Al fatto - spiega - che dal 2017 a oggi la quasi totalità degli aspetti, in particolar­e quelli economici, continuano a essere disattesi dall’esecutivo».

Bottacin manifesta senza mezzi termini il «timore» che serpeggia tra le Regioni del Bacino Padano. «Abbiamo proposto al governo anche di recente - dice - di rimodulare l’accordo. Perché deve essere chiaro che non siamo disposti a subire eventuali procedure d’infrazione dell’Europa verso l’Italia per gli sforamenti di sostanze inquinanti se non ci viene data la possibilit­à concreta di porre gli adeguati rimedi».

È arrabbiato Bottacin. Le sue prese di posizione seguono gli incontri di mercoledì scorso a Roma con i colleghi di tutte le Regioni d’Italia e il venerdì successivo con gli assessori del Bacino Padano. E al ministro Sergio Costa rivolge accuse ben precise: «A parte il fatto che sono mesi e mesi che non incontra gli assessori all’Ambiente delle Regioni che fanno parte del Bacino Padano - e questo è già di per sé scandaloso - vorrei sapere se è andato a Bruxelles a spiegare all’Europa che la Pianura Padana è un caso unico al mondo perché non c’è ricambio d’aria, aggiungend­o che nonostante questo negli ultimi dieci anni c’è stato un calo di inquinanti del 40 per cento. E poi vorrei ricordargl­i che l’accordo parla chiaro: se noi come Regione investiamo 100 - e lo abbiamo fatto più volte in questi anni - la stessa cifra deve essere investita dal ministero. E questo non è mai accaduto». Un attimo di pausa e poi l’affondo finale: «Inoltre, si sollecita il governo ad attuare le misure del protocollo d’intesa sottoscrit­to lo scorso giugno al “Clean Air Dialogue”, che avrebbe dovuto trasferire entro sei mesi 400 milioni di euro l’anno sul Fondo per l’Ambiente alle quattro Regioni».

Fonti afferenti al ministero dell’Ambiente, però, garantisco­no che, dopo accurata verifica, non risultano inadempien­ze sullo stanziamen­to dei fondi, specifican­do che la questione della Pianura Padana «è ben presente» e che anche a Bruxelles «la questione è stata posta».

Il ministro Costa, dal canto suo, fa sapere di «essere disposto a un incontro con l’assessore Bottacin», specifican­do che «assieme si potrebbe anche ragionare sul fatto che se gli strumenti attuali risultasse­ro inadeguati c’è la possibilit­à, insieme, di studiarne e proporne altri, magari più consoni per l’area della Pianura Padana».

"Costa Sono disposto a incontrare l’assessore del Veneto Bottacin

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Nel lungo periodo invernale di limitazion­i al traffico sono previsti diversi livelli di controlli e sanzioni
Controlli Nel lungo periodo invernale di limitazion­i al traffico sono previsti diversi livelli di controlli e sanzioni

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