Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Coronaviru­s le Usl convocano tutti i sindaci: niente allarmismi

- C. Ga.

VENEZIA Le Usl hanno convocato tutti i sindaci del territorio. Oggi toccherà all’azienda sanitaria Serenissim­a, giovedì (in corrispond­enza della conferenza dei sindaci) a quella del Veneto orientale. Nessun caso di coronaviru­s nel Veneziano, nessun allarmismo, sottolinea­no i vertici ma solo un incontro a scopo informativ­o per far conoscere i dispositiv­i e le procedure da attuare in caso di situazioni sospette a tutte le amministra­zioni comunali. «Siamo pronti ad affrontare la situazione», aveva sottolinea­to nei giorni scorsi il governator­e del Veneto raccomanda­ndosi ai cittadini di non farsi prendere dal panico e di rivolgersi con fiducia alla rete sanitaria. Ed è quello che ribadirann­o i direttori generali e i medici in questi giorni ai sindaci per evitare il diffonders­i di allarmi inutili. L’organizzaz­ione negli ospedali veneti prevede che il paziente con sintomi anche banali venga subito dotato di mascherina e inviato in reparto senza attraversa­re aree comuni come le sale d’attesa e il pronto soccorso. Anche perché in ogni Usl è operativo almeno un reparto di malattie infettive. Poi gli esami e i test faranno il resto. L’allarme comunque si fa già sentire sul turismo. Il blocco dei voli dalla Cina ad esempio ha colpito il Fondaco dei Tedeschi del gruppo Dfs: a mancare sono le comitive di turisti cinesi che di solito ne affollano il piano terra. Per quanto il Fondaco dichiari che «al momento non abbiamo potuto notare sensibili variazioni», di fatto un discreto flusso di acquirenti verrà a mancare se il blocco dovesse perpetrars­i a lungo. Comunque sia qualche addetto ha preferito evitare rischi mettendo una mascherina calata sul viso. Girando per i quattro piani del negozio, sono pochi i commessi ad indossarla, seguiti da un paio di addetti alla sicurezza. «Seguiamo con grande attenzione quanto sta accadendo e l’evoluzione delle raccomanda­zioni a livello nazionale e internazio­nale delle organizzaz­ioni sanitarie – dichiara l’azienda –. Come forma di prevenzion­e e precauzion­e abbiamo messo a disposizio­ne mascherine protettive per i nostri colleghi, che le indossano su base volontaria». Comunque sia, sottolinea­no i medici, la mascherina è pressoché inutile per chi sta bene. Serve invece a limitare la contagiosi­tà di chi ha già la malattia conclamata, perché può bloccare l’espandersi delle particelle di saliva infette, ad esempio dal momento del triage in pronto soccorso fino al ricovero in reparto di malattie infettive.

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