Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
L’addio a Meneguolo nella «sua» Basilica
La Basilica di San Marco piena piena, come nei momenti più importanti per la comunità, rappresentanti di tutte le istituzioni, settanta sacerdoti sull’altare e il patriarca Francesco Moraglia a celebrare i funerali di monsignor Antonio Meneguolo, nella «sua» chiesa. «Per lui – ha detto Moraglia – la Basilica ogni momento doveva essere occasione di catechesi, cioè per far risuonare la fede in Gesù attraverso il bello, l’attraente, lo splendore. Perciò San Marco, per don Antonio, era strumento per annunciare il Vangelo anche al visitatore distratto».
Meneguolo, 83 anni, che aveva da poco festeggiato i 60 anni di sacerdozio, aveva insegnato per 40 anni al seminario ed era membro della Procuratoria, arcidiacono e delegato patriarcale per la basilica cattedrale. Conosceva ogni centimetro, ogni mosaico, ogni significato delle grandi bellezze di San Marco a cui era legatissimo. «Esercitare il ministero tra queste mura, costruite per custodire le spoglie dell’evangelista Marco, era per lui un vero dono», ha detto il patriarca.
Le maestranze della Procuratoria hanno affidato al marmista Alvise Busetto il ricordo di tanti anni passati insieme, fianco a fianco.
Dopo la cerimonia il feretro di monsignor Meneguolo è stato accompagnato in processione dalla piazza a rio della Canonica dove è stato caricato in barca verso il cimitero.