Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Spiaggia di Bibione chiesto dissequestro «A rischio l’azienda e gli stagionali»
La «guerra giudiziaria» sulla spiaggia del Villaggio turistico internazionale (Vti) di Bibione si sposta al tribunale del Riesame di Pordenone. Ieri gli avvocati Marco Vassallo ed Emilio Caucci, che difendono il titolare Alberto Granzotto, hanno presentato un ricorso per il dissequestro della spiaggia, a cui venerdì mattina i finanzieri veneziani avevano messo i sigilli per ordine del gip Monica Biasutti su richiesta del procuratore capo Raffaele Tito. Per la procura di Pordenone, Granzotto avrebbe commesso il reato di occupazione abusiva di demanio marittimo, mentre due tecnici del Comune di San Michele al Tagliamento, Alberto Gherardi e Ivo Rinaldi, sono accusati di abuso d’ufficio e turbativa d’asta. Nel mirino c’è la lunga e complessa procedura di concessione della spiaggia di 25 mila metri quadri che si trova lungo il litorale. Nel 2016 infatti scadeva la concessione di Vti, ma il Comune aveva stabilito nel bando di gara che il vincitore avrebbe dovuto indennizzare la società uscente con 11 milioni di euro; la gara era stata annullata dal Tar, che aveva ritenuto ingiustificata questa clausola, e poi riproposta con una cifra di 2 milioni, anch’essa bocciata. Per i pm, dunque, dal 2016 Vti aveva occupato abusivamente la spiaggia, mentre i tecnici comunali sono accusati di aver cercato di favorire la società e manipolare la gara con condizioni sfavorevoli ad eventuali concorrenti. «La contestazione di una eventuale collusione non sta in piedi - replica l’avvocato Vassallo - Il sequestro rischia di mettere in crisi un’azienda che funziona bene e le assunzioni di tanti lavoratori stagionali». (a. zo.)