Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Guardia giurata colpita dall’amico ma accusa il mendicante: calunnia
VENEZIA La scena, avvenuta davanti alla stazione ferroviaria di Santa Lucia a Venezia, si sarebbe potuta ironicamente definire «fantozziana»: quel pugno che nelle intenzioni di chi l’ha tirato doveva andare a colpire un mendicante molesto aveva invece centrato in pieno l’amico, una guardia giurata che da tempo aveva messo nel mirino quell’uomo. La vicenda però si è fatta seria ed è finita in tribunale, perché la guardia giurata, un padovano che lavorava a Venezia, ha denunciato il mendicante, dicendo che era stato lui a sferrare il pugno. Ma le successive indagini delle forze dell’ordine, coordinate dal pm Massimo Michelozzi, hanno portato alla scoperta di una realtà ben diversa: le telecamere di videosorveglianza nella zona della stazione avevano infatti ripreso l’alterco ed era evidente che il clochard non aveva nessuna responsabilità. A quel punto è stato aperto l’inevitabile fascicolo per calunnia nei confronti della guardia giurata, che ieri è finita di fronte al gup Andrea Battistuzzi per il processo: l’imputato, con il suo avvocato Daniela Papalia, ha chiesto il rito abbreviato e il giudice l’ha condannato alla pena di 10 mesi e 20 giorni. (a. zo.) ripetutamente e continuando ad apostrofarla. La minorenne è quindi scappata verso il capotreno, raccontando ciò che era accaduto poco prima e mettendosi al sicuro.
Il dipendente di Trenitalia ha allertato la polizia della stazione di Padova, prossimo scalo che avrebbe fatto il treno, con gli agenti che si sono sistemati lungo la banchina in attesa del convoglio che una volta arrivato è stato bloccato, impendendo ai pass e g g e r i d i scendere.
La Polfer è salita, ha sentito la versione della vittima e ha individuato il colpe vol e che nel frattempo veniva sorvegliato a vista dai controllori. Per lui sono scattate le manette con l ’ a c cus a di molestie sessuali aggravate. Il regionale è stato quindi fatto ripartire e la giovane ha preferito continuare il viaggio e sporgere querela una volta giunta alla stazione di Mestre. Ieri Moamedi Meidi è stato sottoposto alla direttissima con il pubblico ministero che ha convalidato l’arresto e ha disposto per lui il trasferimento nel carcere Due Palazzi di Padova. Un episodio simile si era verificato a iniziato dicembre quando un trentunenne pachistano visibilmente ubriaco aveva molestato una diciottenne poco prima dell’arrivo di un convoglio in stazione a Padova. Quella sera lo straniero si era abbassato i pantaloni dopo aver fatto vari apprezzamenti sessuali nei confronti della neo maggiorenne e si era scagliato contro gli agenti al momento dell’identificazione, venendo denunciato.