Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Guardia giurata colpita dall’amico ma accusa il mendicante: calunnia

- Andrea Pistore

VENEZIA La scena, avvenuta davanti alla stazione ferroviari­a di Santa Lucia a Venezia, si sarebbe potuta ironicamen­te definire «fantozzian­a»: quel pugno che nelle intenzioni di chi l’ha tirato doveva andare a colpire un mendicante molesto aveva invece centrato in pieno l’amico, una guardia giurata che da tempo aveva messo nel mirino quell’uomo. La vicenda però si è fatta seria ed è finita in tribunale, perché la guardia giurata, un padovano che lavorava a Venezia, ha denunciato il mendicante, dicendo che era stato lui a sferrare il pugno. Ma le successive indagini delle forze dell’ordine, coordinate dal pm Massimo Michelozzi, hanno portato alla scoperta di una realtà ben diversa: le telecamere di videosorve­glianza nella zona della stazione avevano infatti ripreso l’alterco ed era evidente che il clochard non aveva nessuna responsabi­lità. A quel punto è stato aperto l’inevitabil­e fascicolo per calunnia nei confronti della guardia giurata, che ieri è finita di fronte al gup Andrea Battistuzz­i per il processo: l’imputato, con il suo avvocato Daniela Papalia, ha chiesto il rito abbreviato e il giudice l’ha condannato alla pena di 10 mesi e 20 giorni. (a. zo.) ripetutame­nte e continuand­o ad apostrofar­la. La minorenne è quindi scappata verso il capotreno, raccontand­o ciò che era accaduto poco prima e mettendosi al sicuro.

Il dipendente di Trenitalia ha allertato la polizia della stazione di Padova, prossimo scalo che avrebbe fatto il treno, con gli agenti che si sono sistemati lungo la banchina in attesa del convoglio che una volta arrivato è stato bloccato, impendendo ai pass e g g e r i d i scendere.

La Polfer è salita, ha sentito la versione della vittima e ha individuat­o il colpe vol e che nel frattempo veniva sorvegliat­o a vista dai controllor­i. Per lui sono scattate le manette con l ’ a c cus a di molestie sessuali aggravate. Il regionale è stato quindi fatto ripartire e la giovane ha preferito continuare il viaggio e sporgere querela una volta giunta alla stazione di Mestre. Ieri Moamedi Meidi è stato sottoposto alla direttissi­ma con il pubblico ministero che ha convalidat­o l’arresto e ha disposto per lui il trasferime­nto nel carcere Due Palazzi di Padova. Un episodio simile si era verificato a iniziato dicembre quando un trentunenn­e pachistano visibilmen­te ubriaco aveva molestato una diciottenn­e poco prima dell’arrivo di un convoglio in stazione a Padova. Quella sera lo straniero si era abbassato i pantaloni dopo aver fatto vari apprezzame­nti sessuali nei confronti della neo maggiorenn­e e si era scagliato contro gli agenti al momento dell’identifica­zione, venendo denunciato.

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