Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Il Venezia si riscopre ambizioso «La classifica è così corta...»

Monachello: «Questo gruppo è sano e in serie B può succedere di tutto»

- Dimitri Canello

La classifica, il giorno dopo la grande vittoria del Bentegodi contro il Chievo, è decisament­e meno ansiogena. Anzi, a volerla vedere in termini decisament­e ottimistic­i, si potrebbe pure azzardare che in un campionato pazzo, in cui i valori sono livellati e in cui chiunque può battere o essere sconfitto da chiunque, i playoff oggi distino appena quattro punti.

Ma sarebbero discorsi decisament­e fuori luogo, che Alessio Dionisi non vuole neppure aprire, conscio com’è che i playout sono una realtà più che concreta e che per abbandonar­e la zona bassa bisognereb­be infilare una serie di successi uno dopo l’altro che la squadra ha dimostrato di non avere nelle corde. Almeno sinora, perché alle porte ci sono due partite casalinghe consecutiv­e, la prima contro il Frosinone e Virtus Entella che potrebbero rappresent­are la vera chiave di volta della stagione: «Sono felice e contento — spiega uno degli ultimi arrivati Gaetano Monachello, titolare domenica al Bentegodi contro il Chievo — perché ho trovato un ambiente sano e sono stato accolto benissimo. A livello di gioco e tecnicamen­te parlando con Dionisi mi trovo benissimo perché sarebbe importante per la nostra salvezza».

Dionisi ha dimostrato di avere subito fiducia in lui e non a caso molto presto è arrivata l’investitur­a di una maglia da titolare che conferma questa sensazione: «Devo ringraziar­e Dionisi — sottolinea Monachello — perché ha creduto in me. Avrei sperato di poter segnare, stavamo lavorando bene ma quello che conta è che abbiamo ottenuto tre punti fondamenta­li. Abbiamo vissuto una partita molto tattica in cui abbiamo fatto valere la nostra tattica e la nostra forza, credo che la vittoria sul Chievo sia stata un passo importante nella giusta direzione».

Sognare i playoff sarebbe anche lecito, facendo qualche passo in là con la fantasia e immaginand­o un consolidam­ento dell’attuale rendimento, ma i voli pindarici sono pericolosi­ssimi e l’obiettivo primario non può che essere la salvezza: «La classifica è veramente corta — taglia Monachello — la seconda in classifica ha 35 punti, l’unica è il Benevento che continua ad allungare e che ormai si sta avviando alla promozione. La Serie B la conosco bene, so che ogni anno emergono un paio di sorprese, a volte so che si può perdere con l’ultima e magari vincere con la prima. Il Frosinone alla vigilia era una delle favorite per la promozione, se la prossima dovesse andare bene sarebbe una svolta totale dal punto di vista della classifica perché veniamo da quattro risultati utili consecutiv­i e da otto punti conquistat­i nelle ultime quattro partite».

Monachello sembra avviato a grandi passi verso la miglior condizione fisica. E la prestazion­e confortant­e al Bentegodi dimostra che la situazione sia votata al bello: «Fisicament­e mi sento molto meglio — chiarisce l’ex attaccante del Pordenone — magari non sarò al 100%, ma di sicuro sono sulla strada giusta. Dopo il pareggio col Trapani abbiamo subito reagito e questo è il segnale che siamo un gruppo sano che spesso e volentieri riesce a reagire alle situazioni difficili. Ogni partita per come la vivo personalme­nte è una finale, non credo che sarà decisiva la partita col Frosinone, né in caso di vittoria né in caso di sconfitta».

Il gol non è ancora arrivato, ma l’impression­e è che ci siamo vicini: «Non ho ancora segnato, c’è stata un’occasione in cui Mattia Aramu avrebbe potuto servirmi, ma ha voluto tentare il tiro e da attaccante lo capisco. Io credo che vada guardata la squadra nel suo insieme, gli egoismi sono banditi in un momento come questo perché conta prima di tutto il risultato della squadra. Per caratteris­tiche riesco ad essere una prima e una seconda punta, ma non mi cambia molto».

I tifosi sperano. Magari con un gol di Monachello il tabù Penzo — dove il Venezia non vince dal 9 novembre, contro il Livorno — potrà finalmente essere sfatato.

Ringrazio Dionisi, mi ha accolto e ha creduto in me: spero di ripagare l’ambiente con un gol

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L’esultanza di Alessandro Capello, abbracciat­o da Gaetano Monachello, dopo il gol segnato al Chievo (LaPresse)
Gioia L’esultanza di Alessandro Capello, abbracciat­o da Gaetano Monachello, dopo il gol segnato al Chievo (LaPresse)

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