Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Infarto durante la partita: muore portiere

Due giorni in coma, il ventenne trevigiano non ce l’ha fatta. Aveva problemi cardiaci, disposta l’autopsia

- Milvana Citter

TREVISO Adr iano Nika, il ventenne di origine albanese, colpi to domeni ca da un malore mentre giocava a calcio nel campo dell’oratorio di Zero Br anco, in prov inc i a di Trevigiano, si è spento martedì sera nel letto della terapia intensiva dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso dov’era ricoverato da domenica. A ucciderlo, probabilme­nte è stato un infarto.

ZERO BRANCO (TREVISO) «Abbiamo sperato in un miracolo che purtroppo non è arrivato». Lo zio Nico ha la voce rotta dal pianto quando, al telefono, parla del nipote Adriano Nika. Il 20enne di origine albanese, colpito domenica da un malore mentre giocava a calcio nel campo dell’oratorio di Zero Branco nel Trevigiano, si è spento martedì sera nel letto della terapia intensiva dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso dov’era ricoverato da domenica. La mamma Valbona, il papà Sokol e la sorella Alba per tre giorni si sono aggrappati a quella speranza. Anche se i medici avevano detto loro, fin dal primo istante, che le condizioni del giovane erano disperate. «Tutti noi parenti in questi giorni siamo rimasti nei corridoi dell’ospedale, pregando. Fino a quando martedì sera, i medici sono usciti e ci hanno detto che Adriano non c’era più».

Nel pomeriggio la commission­e medica riunita al Ca’ Foncello aveva accertato la morte cerebrale del 20enne che, poche ore dopo, è deceduto. Troppo gravi le conseguenz­e del malore che lo ha colpito mentre, come tante altre volte aveva fatto, giocava a calcio con gli amici nel campetto dell’oratorio. Adriano sarebbe stato colpito da un arresto cardiaco, che ha provocato la sofferenza cerebrale che lo ha portato alla morte. Per chiarire le cause del decesso, è stata comunque già disposta un’autopsia sanitaria che dovrà accertare anche se, il malore, sia da collegare ai problemi di cuore che il 20enne aveva fin da bambino. «Sì da piccolo era stato operato e per questo era sempre sotto controllo – racconta ancora lo zio -, i medici però non gli avevano proibito di fare sport a livello amatoriale e lui adorava il calcio. Era tifosissim­o dell’Inter e gli piaceva tanto giocare». Per non sforzarsi, il 20enne giocava in porta così come ha fatto domenica quando, all’improvviso, è crollato a terra e ha perso conoscenza. Gli amici gli hanno fatto il massaggio cardiaco fino all’arrivo dei sanitari ma non è bastato a salvarlo. Quel che è accaduto per i familiari è stato un fulmine a ciel sereno. In un momento in cui il 20enne stava cominciand­o a costruire la sua vita: «Aveva appena finito gli studi all’istituto commercial­e, e aveva fatto qualche stage. L’anno scorso in Albania aveva conosciuto Emanuela, si erano da poco fidanzati e si sarebbero sposati ad aprile. Era innamorato e felice della nuova vita che lo aspettava». La famiglia Nika è molto conosciuta a Zero Branco, i genitori e lo zio Nico vivono qui da oltre vent’anni: «Siamo rimasti molto colpiti dalla vicinanza della comunità. Abbiamo ricevuto centinaia di messaggi. Adriano era sempre sorridente, gentile con tutti, si è fatto ben volere da molti. Per questo dopo i funerali che si svolgerann­o sabato, riposerà a Zero Branco». A testimonia­re questo affetto è anche il sindaco Luca Durighetto che in questi giorni è stato loro accanto e che ora pensa a un’iniziativa per ricordarlo: «Parleremo con i suoi amici, per individuar­e il modo migliore per onorare la sua memoria. Ad esempio con un torneo di calcio per potenziare la diffusione dei defibrilla­tori nel nostro comune e magari intitolarl­i a lui».

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La vittima Adriano Nika, aveva vent’anni
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