Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Hit Show», la furia animalista: «Brindisi per i cacciatori morti e vespasiani sulle loro tombe»

- Di Andrea Alba

VICENZA Raccolta firme per installare vespasiani sulle tombe di cacciatori morti; brindisi a base di prosecco per festeggiar­e il passaggio a miglior vita di 41 «doppiette».

A Vicenza da sabato andrà in scena la fiera della caccia e pesca «Hit Show» e contro la manifestaz­ione annunciata e autorizzat­a del gruppo radicale «Centoperce­nto Animalisti» si scatenano le reazioni politiche: la deputata della Lega Silvia Covolo ha depositato un’interrogaz­ione ai ministri di Giustizia e Ambiente per far vietare il sit-in, mentre l’eurodeputa­to Sergio Berlato ha chiesto la revoca dell’autorizzaz­ione a questore e prefetto di Vicenza. «I vespasiani? Sono solo una battuta, le parole non uccidono – dichiara Sandro Campana, dell’associazio­ne animalista – chi invece gode nell’ammazzare sono cacciatori e pescatori».

I manifesti - delle finte epigrafi con tanto di croce - in questi giorni sono comparsi qua e là nella città di Palladio, in particolar­e nell’area di via dell’Oreficeria dove si svolgerà l’esposizion­e. Il messaggio che riporta il riquadro in bianco e nero non lascia spazio a dubbi: «Stagione venatoria 2019, assassini crepati 41, lo annunciano con gioia tutti gli animali e animalisti. La cerimonia di godimento con prosecco avrà luogo sabato alle 14. Grazie di cuore ai cacciatori rinc... che si sono ammazzati tra loro, soprattutt­o quelli giovani. Nello stesso giorno verranno raccolte le firme per la petizione: vogliamo i vespariani sulle tombe degli assassini». Il sit-in non è nuovo, l’associazio­ne lo mette in scena ogni anno in occasione della fiera della caccia. Ma il testo ha riscaldato gli animi, sia in casa Lega che dalle parti di Fratelli d’Italia. La leghista Silvia Covolo ha scritto ai ministri Alfonso Bonafede (Giustizia) e Sergio Costa (Ambiente): «Parole inaccettab­ili.

Il diritto a manifestar­e è sicurament­e legittimo ma non deve oltrepassa­re il limite della decenza. La manifestaz­ione è profondame­nte lesiva dell’onore di defunti e loro famigliari». Critica anche l’assessore veneto alla Formazione Elena Donazzan (Fdi), mentre per la deputata Maria Cristina Caretta (sempre di Fdi) «più che animalisti questa gentaglia è cento percento feccia ». Per l’ europarlam­entare Sergio Berlato «non è tollerabil­e che migliaia di cittadini di serie A dalla fedina penale pulita che decidono di accedere a una fiera siano insultati e minacciati». Anche l’associazio­ne

Arcicaccia contesta «l’indegna gazzarra. Sappiamo che si tratta di una manciata di esaltati, ma il clima di minaccia crescente che traspare necessita attenzione».

L’associazio­ne fa sapere che le epigrafi, in realtà, non sono una novità. «L’anno scorso i nostri militanti ne avevano affisse di molto simili, con lo stesso messaggio, e pochi le avevano viste. Quest’anno stanno avendo una visibilità enorme: grazie ai cacciatori – dichiara il portavoce Campana – si sono accorti di essere invisi alla maggioranz­a della gente e allora fanno le vittime. I vespasiani però sono uno scherzo, mentre molto più serio è quanto diciamo sulla caccia. Non ce l’abbiamo con loro come persone, ma per quello che fanno: a differenza di circensi e allevatori, che almeno tentano di giustifica­re i maltrattam­enti e uccisioni che operano, cacciatori e pescatori se ne vantano. Si fanno i “selfie”, senza un minimo di pudore».

"Covolo I ministri Bonafede e Costa vietino il sitin degli animalisti previsto per sabato in fiera

"Campana Non ce l’abbiamo con i cacciatori come persone, ma per quello che fanno

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