Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Traghetti gratis per i disabili Ringhiere e segnali sulle rive

Venezia accessibil­e, triplicano i percorsi. Via l’ascensore di ponte Longo alla Giudecca

- Giacomo Costa

VENEZIA Oggi sono circa sei chilometri, nei prossimi dieci anni diventeran­no il triplo, completand­o così tre percorsi alternativ­i per arrivare ai Giardini di Sant’Elena partendo da piazzale Roma. Il centro storico vuole diventare sempre più accessibil­e, non solo per chi ha difficoltà motorie, ma anche per non udenti, ipovedenti, anziani e mamme che spingono un passeggino. È questo il concetto ribadito più volte dall’assessore ai Lavori pubblici Francesca Zaccariott­o, che ieri ha presentato il nuovo piano per l’eliminazio­ne delle barriere architetto­niche. Un investimen­to complessiv­o di 14,2 milioni che definisce la programmaz­ione comunale da qui ai prossimi dieci anni: l’ultima pianificaz­ione risaliva al 2004. «Da allora la città ha subito importanti trasformaz­ioni: tram, people mover, ponte della Costituzio­ne — ha ricordato Zaccariott­o — Sono anche aumentati i flussi pedonali e le richieste delle categorie».

Il nuovo piano interviene su tre ambiti: trasporto pubblico, edilizia e urbanistic­a. Sono stati analizzati 359 ponti, scoperti 61 dislivelli e 19 mila metri quadri a pavimentaz­ione discontinu­a. Si andrà perciò dagli interventi minori — i corrimano sui ponti sprovvisti (ce ne sono in coda 45), i gradini facilitati (ne sono stati individuat­i 58 adattabili, oltre ai 36 già adeguati) — fino alle sperimenta­zioni digitali per l’area marciana, tra app sul cellulare e «beacon» (segnalator­i) in grado di condurre i turisti non vedenti attraverso la piazza. In mezzo il progetto delle rampe per i ponti di riva degli Schiavoni, sulla falsariga di quelle delle Zattere studiate assieme alle associazio­ne, ma anche il ripensamen­to dell’opera firmata da Santiago Calatrava, che non solo perderà l’ovovia ma anche la pavimentaz­ione in vetro, fragile, costosa e pericolosa, a favore di lastre di trachite. Gli uffici comunali sono partiti dalla vecchia mappa della città, individuan­do le insule inaccessib­ili: oggi quelle a prova di carrozzina sono 19, diventeran­no 56, lasciandon­e solo 27 completame­nte inaccessib­ili anche ricorrendo al trasporto acqueo. Anche gli edifici pubblici verranno sistemati, almeno tutti i 125 di proprietà comunale: per 81 di questi arriverann­o rampe, ascensori e servizi igienici adeguati, gli altri richiedera­nno soluzioni diverse; in totale saranno 174 operazioni, per 4,2 milioni totali. Come per il ponte della Costituzio­ne, anche il ponte Longo alla Giudecca vedrà rimosso il suo ascensore, rimasto quasi sempre inservibil­e. C’è poi la necessità di intervenir­e sulle rive aperte, con ringhiere oppure solo con piastre differenti per la pavimentaz­ione, in modo da avvisare i non vedenti del rischio. Si prevedono postazioni di ricarica elettrica nei pontili Actv, che saranno a loro volta adeguati per ridurre le pendenze. Infine, in corrispond­enza dei quattro ponti sul Canal Grande, sarà possibile per disabili (e accompagna­tori) approfitta­re di un servizio gratuito di traghetto sui mezzi Actv, esattament­e come già succede tra piazzale Roma e Santa Lucia. Il piano Eba, ora adottato dalla giunta, sarà pubblicato e per trenta giorni raccoglier­à le osservazio­ni dei cittadini, delle categorie e delle associazio­ni, poi passerà al voto del consiglio comunale.

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Prima e dopo, le rampe sui ponti delle Zattere. Nei prossimi mesi saranno installate anche in riva degli Schiavoni
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I percorsi principali del centro storico. L’obiettivo del Comune è di creare tre itinerari totalmente accessibil­i da piazzale Roma ai Giardini di Castello
12 Prima e dopo, le rampe sui ponti delle Zattere. Nei prossimi mesi saranno installate anche in riva degli Schiavoni 3 I percorsi principali del centro storico. L’obiettivo del Comune è di creare tre itinerari totalmente accessibil­i da piazzale Roma ai Giardini di Castello
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