Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Rialto, bando internazionale No di associazioni e Pd
VENEZIA Prima un concorso internazionale di idee, poi il vaglio tecnico degli uffici comunali, e a questo punto una discussione partecipata con cittadini, associazioni, Musei Civici e consiglio comunale per scegliere come sarà davvero il Museo di Rialto. Gli elementi diventeranno così la base su cui verrà scritto il capitolato del bando vero e proprio. Il Comune ha individuato il percorso per il futuro museo per la valorizzazione di Rialto, tanto che l’ha messo nero su bianco un una delibera ieri in discussa in commissione. «Il punto di partenza è trovare l’idea che consenta di rivitalizzare il mercato di Rialto a beneficio di operatori e residenti — spiega l’assessore alle Politiche educative Paolo Romor — tra qualche mese partirà il bando per il concorso di idee ma la tappa centrale sarà la discussione con associazioni e cittadini». La chiamata internazionale a molti però non è piaciuta, ad iniziare dal presidente della Municipalità Giovanni Andrea Martini: «Non ha senso questo bando rischioso, il progetto si può fare con le forze che già ci sono. Nell’area si possono avviare attività di street food, sotto la loggia ospitare spettacoli teatrali di compagnie locali, e un cinema all’aperto». Dubbi anche per l’associazione Progetto Rialto. Dice la docente Iuav Donatella Calabi: «Prima di partire con un bando è opportuna una commissione per stabilire le linee guida». Contraria la capogruppo del Pd Monica Sambo: «Subentrano logiche economiche, grandi studi internazionali, e in questo modo si perde l’ascolto dei cittadini, è più opportuno valorizzare i progetti delle associazioni». Risponde Romor: «Non si deve confondere il bando di idee con il bando vero e proprio, questo primo passaggio è solo un modo per avere a disposizione più strumenti per la fase di discussione». In commissione ieri c’è stato anche l’attacco del portavoce dei commercianti realtini, Iginio Mascari. «Il mercato è sempre più nel degrado, nonostante le promesse di Brugnaro non è stato fatto nulla: è inutile eleggere un’amministrazione se poi i buoni propositi vengono ignorati». (e. lor.)