Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Codice crisi, a Vicenza in allerta il 6% delle aziende
VICENZA Su 1191 aziende vicentine socie di Confindustria, sono 28 quelle che – secondo il nuovo Codice della crisi di impresa quest’anno – rientrano nella categoria di pre-crisi o crisi conclamata. Ma altre 70 hanno «semafori» accesi in due indicatori su cinque, molto vicine alla fascia a rischio. «Aziende che devono prestare grande attenzione. Siamo soddisfatti: il quadro nel complesso è positivo» dichiara Alberto Nardi, dell’area Credito della associazione.
Il nuovo Codice comporterà per le imprese un obbligo di verifica trimestrale su cinque indicatori di allerta: oneri finanziari su ricavi, patrimonio netto su debiti totali, liquidità, flussi di cassa, e debiti tributari, sull’attivo. Confindustria ieri ha presentato uno studio sugli ultimi bilanci di tutti i propri soci: ad ognuno verranno riportate le informazioni che la riguardano (compresi gli eventuali «semafori» ) oltre a un software che, oltre a indicare gli sforamenti, mostra cosa va recuperato per riportarsi nella fascia positiva. Nel dettaglio, 856 aziende (71%) non hanno indice in allerta, 237 (il 20%) ne presentano uno, 70 (il 5,8%) ne hanno due, 25 (circa il 2%) ne hanno tre o quattro e appena tre aziende sforano in tutti e cinque. L’ultima categoria è quella delle realtà in crisi, la penultima delle pre-crisi. «Importante sottolineare -dice Nardo - che, con un unico alert, una società non è in una situazione critica. Quelle con due alert devono prestare grande attenzione. Lo spirito della nuova norma è positivo».