Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Fanghi delle concerie Aim riattiva l’impianto Bettin: l’iter va fermato

L’ok della Regione a settembre. Appalto da 530 milioni

- Giulia Busetto

MESTRE Potrebbero finire tutti a Marghera i fanghi vicentini delle concerie. Provengono da un’intera vallata che produce rifiuti speciali: una ventina di chilometri che partono da Montebello Vicentino, proseguono per Arzignano e si concludono verso Chiampo. Per essere depositati a Venezia dovrebbero verificars­i due ipotesi. Per prima cosa Aim, la municipali­zzata di Vicenza che si occupa anche di smaltiment­i rifiuti, dovrebbe aggiudicar­si la gara del valore di 530 milioni di euro per trattare i fanghi degli impianti vicentini. Una volta vinta (apertura delle buste in aprile), come seconda mossa dovrebbe decidere di trasferirl­i in via Righi 10, nell’unico impianto di sua proprietà nel veneziano. Si tratta di un terreno dismesso che ospita un vecchio sito di trattament­o rifiuti, da anni inattivo. Era di proprietà della Servizi costieri, specializz­ata nell’inertizzaz­ione di rifiuti nocivi come solventi e vernici. Perfettame­nte compatibil­e, quindi, volendo, con il destino dei fanghi vicentini. Ai tempi la compravend­ita era stata al centro di un’inchiesta, finita con una serie di assoluzion­i nel 2016. Ma adesso la piattaform­a per la gestione di rifiuti speciali potrebbe tornare utile alla partecipat­a vicentina. Lo scorso anno l’azienda aveva richiesto alla Regione una proroga all’autorizzaz­ione ambientale per la riattivazi­one dell’impianto di stoccaggio. Il sì è arrivato in settembre: l’impianto è utilizzabi­le. Ma Aim non conferma né smentisce che quella di via Righi 10 diventerà la casa dei fanghi: «Stiamo verificand­o i presuppost­i per la partecipaz­ione alla gara. Non è ancora identifica­ta la localizzaz­ione dell’impianto». Il bando indetto da Acque del Chiampo impone la «scelta di un socio operativo per creare una nuova società cui affidare la progettazi­one, la realizzazi­one e la gestione di un impianto per il trattament­o dei fanghi prodotti dagli impianti di depurazion­e di Arzignano e Montebello Vicentino», si legge dentro. «Sarebbe la prima volta da molto tempo in qua che si riapre la possibilit­à di attirare a Marghera attività di questo tipo e rischia di rilanciarn­e il ruolo di grande pattumiera regionale, esattament­e quello che si vuole evitare anche nella vicenda di Fusina. Questo ulteriore impianto va fermato e, fin d’ora, va fatta piena chiarezza. È molto grave che lo si sia venuti a sapere a cose già avviate, a pareri della Regione e del Comune già espressi. Ora va fermato l’iter» è l’appello del presidente della municipali­tà di Marghera Gianfranco Bettin. Il sasso lo aveva lanciato Veritas martedì, in V commission­e: per smarcarsi dall’accusa mossa dai comitati ambientali­sti di voler bruciare i fanghi vicentini nell’impianto di Fusina, il direttore Andrea Razzini ha parlato di una gara per smaltire i fanghi di Vicenza e di un ipotetico terreno del Veneziano in cui sarebbero potuti finire, «ma noi in tutto questo non c’entriamo, non arriverann­o mai fanghi estranei nel nostro sito». La paura dei comitati è che i fanghi si sommino e liberino pfas nell’aria, andando a inquinare l’intero bacino. Uniti alla riattivazi­one del forno Veritas di Fusina «diventereb­bero un cocktail micidiale», sostengono. «Questo si verifica in un territorio che è già al quinto posto in Italia per inquinamen­to dell’aria - dice Elena La Rocca del M5s - e ci rendiamo conto del fatto che è una proposta folle». Veritas non demorde: « Lo smaltiment­o di questi particolar­i rifiuti (carichi di prodotti chimici, agenti biologici e farmaci a cui siamo esposti e che quotidiana­mente usiamo) è un problema che deve essere risolto e non dimenticat­o o nascosto sotto il tappeto. Il progetto presentato assolve proprio a queste necessità».

Ipotesi

La municipali­zzata di Vicenza attende l’esito della gara d’appalto ad aprile

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Porto Marghera, l’Aim la municipali­zzata di Vicenza, ha chiesto il riavvio di un impianto: potrebbe smaltire i fanghi delle concerie
Dall’alto Porto Marghera, l’Aim la municipali­zzata di Vicenza, ha chiesto il riavvio di un impianto: potrebbe smaltire i fanghi delle concerie

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