Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
La grande lirica all’Arena di Verona con stelle mondiali
Aprono il 13 giugno Cavalleria e Pagliacci con la regia di Muccino, sul palco anche Katia Ricciarelli. Il ritorno di Bolle, Domingo e Bosso. Il 23 luglio serata «all stars»
«Ogni serata è un evento unico, come se fosse sempre una Prima». È questa la filosofia perpetrata dalla Fondazione Arena e spiegata ieri da Cecilia Gasdia, che su quel palco debuttò nel 1983 (nella Turandot di Puccini) senza sapere che 35 anni dopo sarebbe diventata contemporaneamente sovrintendente e direttore artistico. «Abbiamo concentrato la preziosità del panorama internazionale, offrendo al pubblico una parata di eccellenze», ha detto Gasdia, che ha presentato a Milano la 98esima Arena di Verona Opera Festival, presenti il sindaco Federico Sboarina, presidente della Fondazione, il direttore generale della Fondazione, Gianfranco De Cesaris, e l’amministratore delegato di Arena di Verona spa, Gianmarco Mazzi. Dal canto sua Sboarina ha ricordato che «la scorsa stagione è stata estremamente positiva sia in termini di incassi che di spettatori, che nell’ultimo festival sono stati 424.000, ovvero l’8% in più rispetto all’anno precedente. Verona è la prima città d’Italia per il numero di biglietti venduti: un primato in cui l’Arena fa la parte del leone». «Quest’anno - ha aggiunto Gasdia - - l’Arena è ancor più che in passato quella vetrina imperdibile dello stato dell’arte belcantistica che l’ha resa grande nell’ultimo secolo». Una promessa resa tangibile dai nomi che formano i cast dei dieci titoli in programma, distribuiti in 53 appuntamenti a partire dal prossimo 13 giugno e fino al 5 settembre, impreziositi dalla presenza di Daniel Oren, confermato alla direzione musicale della stagione lirica.
A inaugurare la stagione sarà il dittico composto da Cavalleria
rusticana di Mascagni e Pagliacci di Leoncavallo, di cui basta il nome del regista Gabriele Muccino per accendere la curiosità, al suo debutto nel teatro d’opera, a cui si aggiunge il podio di Diego Matheuz, icona della scuola
musicale pubblica El Sistema. È proprio col cast che il cerchio si chiude alla perfezione, col soprano Aleksandra Kurzak protagonista di entrambe le opere, l’8 agosto, accompagnata dal tenore Roberto Alagna. Il giorno della Prima, invece, Santuzza avrà voce e volto di Ekaterina Semenchuk, mentre Turiddu vedrà alternarsi Murat Karahan, Yusif Eyvazov, Carlo Ventre e Marcelo Alvarez. Un grande ritorno nel teatro a cielo aperto più grande del mondo è quello di
Katia Ricciarelli, nell’inedito ruolo di Lucia. «L’anno scorso ho festeggiato i miei 50 anni di carriera – ricorda Katia Ricciarelli, che non si esibisce nell’anfiteatro romano da 21 anni – e mi era rimasto il desiderio insoluto di recitare in
Cavalleria rusticana. Sono curiosa d’iniziare le prove sotto la direzione di Muccino: il melodramma non è solo suoni, ma anche recitazione ed espressione». Già applaudito in Arena è anche Vittorio Grigolo, tra i protagonisti di Pagliacci: «aspettavo quest’opera da molto tempo – confessa – riconoscermi in questo personaggio mi dà tanta energia». E tornerà il tenore aretino anche per La Traviata verdiana, dove si alterneranno cinque Violetta in sei date, tra cui Sonya Yoncheva, Aida Garifullina e Angel Blue al debutto areniano.
Ma è con gli eventi speciali che il cielo dell’Arena brillerà di luce riflessa. Il Jonas Kaufmann Gala Event del 28 giugno ospiterà il tenore tedesco per l’unica data italiana. Ritorneranno anche Placido Domingo, festeggiato nel 2019 per il suo mezzo secolo in Arena, pronto a conquistare nuovamente il pubblico con arie baritonali (il 7 luglio) e in veste di direttore d’orchestra per una recita di Aida (il 25 giugno), così come il doppio appuntamento con Roberto Bolle, il 20 e 21 luglio, ed Ezio Bosso il 23 agosto, questa volta alla guida della Nona di Beethoven. Dulcis in fundo, tornerà anche la divina Anna Netrebko con il marito Yusif Eyvazov, per la serata The Stars of Opera del 23 luglio, insieme a Daniela Barcellona e Ambrogio Maestri. Info www.arena.it.