Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
La signora dell’ambiente con il problema di farsi conoscere
VENEZIA «Chi è Llino?» è il meme che spopola sui social da quando i quattordici tra partiti e liste civiche, che vanno da Calenda a Rifondazione, hanno deciso che Gabriella Chiellino, 50 anni, imprenditrice, cattolica e confindustriale, potrebbe essere la candidata sindaco giusta per insidiare il secondo mandato di Luigi Brugnaro. Ha scalzato nel gradimento un altro civico come il rettore di Ca’ Foscari, Michele Bugliesi, ma per i più è una perfetta sconosciuta, emersa nel volgere dello scorso fine settimana.
Neanche i partiti che l’hanno scelta sanno bene chi sia, tanto che ieri il telefono di don Fausto Bonini ha continuato a squillare. L’ex parroco del Duomo di Mestre la conosce da tempo: «Una buona cattolica, che si mette al servizio del prossimo». La ricorda pure Paolo Giaretta, primo segretario del Pd veneto, che nel 2007 la volle nella segreteria regionale. Chiellino nel 2001 era stata la candidata della Margherita al Parlamento nel collegio uninominale impossibile di Conegliano, feudo della Lega. Ci riprovò senza successo l’anno successivo, come candidata sindaco, e nel 2007 arrivò l’impegno in segreteria veneta. «Cercai personalità esterne, mi piaceva fare un po’ di scouting – racconta Giaretta – Era una giovane imprenditrice esperta in tematiche ambientali che reclutai per la scuola veneta di politica. Vivace, competente, attiva. Mi fa piacere leggere che sia candidata in una città stimolante come Venezia».
Il ritorno alla politica dopo dieci anni non è scontato: lei deve sondare i partiti e le civiche. E loro devono sondare la sua visione politica. Un’agenda fitta fitta di incontri fino a lunedì, quando scatterà la deadline per capire se è una candidatura che, siccome non è di nessuno, può mettere tutti d’accordo. «Se sceglierà di candidarsi, sarà una scelta di vita importante. E quindi, evidentemente, resterà in consiglio comunale a guidare il gruppo», spiega il segretario veneziano dem Giorgio Dodi.
Il curriculum di Chiellino è chilometrico: nel 1994 è stata la prima laureata in Italia in Scienze Ambientali a Ca’ Foscari, nel 2001 al Parco scientifico e tecnologico Vega di Marghera fonda la società «eAmbiente» di consulenza e ingegneria, specializzata nella riduzione degli impatti ambientali e nell’efficientamento energetico, che oggi è un gruppo con tre divisioni. Al Vega conosce Massimo Colomban, che molti anni dopo, prima di uscire dalla giunta grillina di Virginia Raggi a
Roma, nel 2017 la nomina consigliere di amministrazione nella multiutility Acea. La sua «eAmbiente» ha realizzato, tra le altre cose, lo studio di impatto ambientale sul canale Contorta che l’allora presidente del Porto di Venezia, Paolo Costa, vedeva come soluzione per le navi da crociera; e ha prodotto lo studio per la realizzazione di un cantiere navale per la manutenione dei mezzi Actv al Tronchetto.
Delegata all’ambiente per Confindustria Venezia-Rovigo, segretaria della fondazione Bellisario, componente di quella del Duomo di Mestre, fa attività di libera docenza dal 2003 a Ca’ Foscari, Cuoa, Luiss e, nel tempo libero (!), segue i ragazzi che fanno ricerca sulla fede alla casa studentesca San Michele insieme al marito, l’ingegnere Paolo Verardo. Premi, onorificenze, l ibr i , v i aggi , ha contatti con politici a tutti i livelli.
Il suo nome è venuto fuori per caso, giurano dal Pd, quando un pomeriggio di settembre in un circolo mestrino un attivista la propose come esponente delle associazioni e del volontariato cattolico. Massimo Cacciari ha poggiato la mano di king maker sulla spalla di Chiellino domenica
scorsa, a cose praticamente fatte. E i moderati assicurano che non c’è lo zampino di Paolo Costa.
L’ala dura del gruppo civico che si ispira alla Coalizione di Lorenzoni e che si chiama Un’altra Città Possibile, ha iniziato la radiografia. Per il potenziale conflitto d’interessi per i lavori svolti su grandi navi, per Regione e partecipate, come dice Andreina Zitelli: «Nel pieno della criticità rilevata mondialmente della incompatibilità delle Grandi Navi e del traffico crocieristico con Venezia e la sua Laguna, ne sosteneva esattamente il contrario». E anche perché Brugnaro, suo avversario, ne ha grande stima come imprenditrice.
Il gruppo 25 aprile ha fatto un sondaggio interno: meglio lei o la capogruppo Pd Monica Sambo? Risultato: Sambo 201, Chiellino 1. «Un nome piovuto dall’alto», dice il candidato di sinistra attualmente in campo Giovanni Andrea Martini, presidente della Municipalità di Venezia, che voleva le primarie. Il partito no, così Martini si è dimesso dal Pd e ha iniziato la sua corsa con Tutta la Città Insieme. Una civica, ça va sans dire.