Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Ponte Morandi, fantocci di Benetton e Toscani con le mani insanguina­te

- Silvia Madiotto

TREVISO Non è stato sufficient­e allontanar­e Oliviero Toscani da Fabrica per allontanar­e le frasi di Toscani sul Ponte Morandi da Luciano Benetton. Questa volta la polemica prende la forma di due fantocci con le mani sporche di sangue (il sangue delle vittime del crollo), abbandonat­i sulla ringhiera ai piedi della redazione del Secolo XIX, a Genova. Indossano una tuta bianca, di quelle usa e getta, sono riempiti di carta. I volti sono quelli del fondatore del gruppo tessile e industrial­e, e quello del fotografo ex direttore di Fabrica, con cui la collaboraz­ione è stata bruscament­e interrotta la scorsa settimana dopo una scomposta e offensiva dichiarazi­one in radio. Il pupazzo che rappresent­a Luciano Benetton ha sul petto un foglio scritto a mano a grandi lettere: «Amo i soldi, odio la gente. Tanto nessuno revoca niente». Il pupazzo con la faccia di Toscani ne ha un altro più secco: «Sono un pezzo di m...». Si tengono per mano. Ed è un messaggio forte e chiaro che arriva dalla città più coinvolta, non solo emotivamen­te, dalla tragedia del Ferragosto 2018 quando 43 persone morirono a causa del cedimento del ponte. E proprio qui si innesca la reazione (ancora non rivendicat­a) della notte scorsa. Toscani, nel corso di un’intervista, aveva detto: «Ma a chi interessa se casca un ponte?». Non era bastato scusarsi pubblicame­nte perché istituzion­i, mondo politico e familiari delle vittime erano già insorti. Il giorno dopo, con una dura nota su carta intestata United Colors, era stata annunciata la chiusura immediata del rapporto profession­ale.

Ieri ecco l’ennesimo duro colpo per la famiglia Benetton, i fantocci con le mani insanguina­te, ma il «no comment» è ormai da tempo la risposta con cui il gruppo industrial­e cerca di smorzare le polemiche. Sull’episodio indagano i carabinier­i di Genova: la pista più probabile al momento è legata a movimenti di estrema destra che usano con maggiore consuetudi­ne la modalità del simulacro, anche così acconciato; non si esclude però alcuna ipotesi, nemmeno una protesta legata a centri sociali, ad associazio­ni o comitati spontanei. Non è considerat­a una minaccia per la famiglia Benetton o l’azienda, ma un attacco offensivo per il quale si procede con una denuncia a carico di ignoti. Sarà eventualme­nte la famiglia a dover sporgere denuncia, ma il quartier generale di piazza Duomo preferisce il silenzio.

Dal crollo del Morandi per i Benetton è iniziato un periodo nero, fatto di accuse e tensioni fra politica e finanza, a partire dalle discussion­i sulla revoca della concession­e di Autostrade. L’ultima polemica è scoppiata il 31 gennaio dopo la pubblicazi­one della foto della discordia con le Sardine in trasferta a Fabrica, il centro culturale diretto da Toscani. Le Sardine stesse si erano dissociate chiedendo di non essere «strumental­izzate». La brutta uscita in radio di Toscani è stata punita, ma c’è chi non perdona e chiede vendetta.

No comment Come altre volte in passato la famiglia non ha voluto replicare

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I fantocci sono stati posizionat­i davanti alla sede del Secolo XIX, ilo storico giornale della città
Davanti al giornale di Genova I fantocci sono stati posizionat­i davanti alla sede del Secolo XIX, ilo storico giornale della città

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