Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Decine di barche in corteo per gli scavi Via libera al nuovo protocollo fanghi
Sirene assordanti nella nebbia. Musolino: rischiamo di morire. Brugnaro: colpa di chi da vent’anni dice bugie. Ma arriva l’ok dell’Istituto di sanità. Martella: risultato acquisito
VENEZIA Il suono delle sirene, nella nebbia, è assordante. Suonano le piccole imbarcazioni degli ormeggiatori, ma anche i grandi rimorchiatori Elma C e Lourdes C, che a un certo punto spruzzano l’acqua per aumentare la teatralità del corteo. Una cinquantina di imbarcazioni di tutti i tipi ieri mattina hanno sfilato lungo il canale della Giudecca per ribadire – come da striscioni – che «il porto è vita» e che senza l’economia delle navi, quelle commerciali più ancora di quelle da crociera, Venezia diventerà una «ghost town», una città fantasma. «Venezia / senza / porto muore», intona un coretto di dipendenti in Marittima, dove si chiude la parte mobile della protesta e inizia un convegno, che si chiude con la sottoscrizione di un manifesto da parte del sindaco Luigi Brugnaro e di tantissime aziende e associazioni
"Marinese Se per qualcuno quello di Venezia non è un porto strategico, almeno abbia il coraggio di dirlo
di categoria per garantire al porto lagunare un futuro. «Abbiamo dimostrato che la comunità portuale è compatta, qui c’erano imprese e lavoratori insieme per la prima volta», esultano il presidente nazionale di Assoagenti Gian Enzo Duci e quello Veneto Alessandro Santi, organizzatori della giornata.
Nel mirino c’erano soprattutto il governo e quel protocollo fanghi, che riscriverà le norme per gli scavi in laguna, fermo da mesi tra i ministeri di Ambiente e Sanità. Ma proprio ieri mattina, nelle stesse ore in cui in laguna si protestava, al Provveditorato l’ennesima riunione sanciva la chiusura dell’istruttoria, con l’ufficializzazione del parere positivo da parte dell’Istituto superiore di sanità, che aveva sollevato alcune obiezioni relative all’impatto degli scavi sulla catena alimentare. «Il risultato è stato acquisito, come avevamo garantito - afferma il sottosegretario di Palazzo Chigi Andrea Martella, che si è speso molto con i colleghi di governo sull’argomento - Ora si può procedere con il decreto interministeriale: non ci sono più scuse». «Inizia una nuova pagina di tutela e sviluppo per la Laguna», aggiunge soddisfatto il ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Sulla stessa linea la collega Paola De Micheli (Infrastrutture): «Forniamo alla città uno strumento fondamentale per la salvaguardia della Laguna». L’ultimo ostacolo era proprio il parere dell’Iss, arrivato grazie anche all'interessamento del ministro della Sanità Roberto Speranza.
Lo stallo sulla gestione dei fanghi ha infatti bloccato per un paio d’anni gli scavi e la Capitaneria
di Porto è stata costretta più volte a ridurre il pescaggio autorizzato nel canale dei Petroli: secondo il piano regolatore portuale dovrebbe essere a quota 12 metri con pescaggio a 11.50, ma ora per le navi più grandi si è scesi addirittura a 10.20. «La legge mi obbliga a garantire l’accessibilità del porto, noi chiediamo solo quello, anche perché abbiamo già messo a bilancio i soldi - ribadisce il presidente dell’Autorità di sistema Pino Musolino - Altrimenti siamo dei malati a cui non si consente di prendere la medicina: così si rischia di far morire un comparto che occupa 21 mila persone, 95 mila con l’indotto, e fattura 6 miliardi e mezzo di euro l’anno». «Il lavoro non può essere in contrapposizione con l’ambiente - aggiunge il sindaco - E’ da 20 anni che ci sono dei personaggi che raccontano bugie e barzellette che non fanno più ridere e intanto si tiene tutto fermo colpevolmente: sono dei “pescioloni” che stanno sempre sul fondo, speriamo di prendere anche loro, quando scaveremo». Brugnaro strappa applausi da una platea a lui molto vicina. «Qui non stiamo discutendo solo del futuro di Venezia e del Nordest, ma di salvare l’Italia dal declino economico - prosegue - Voi siete degli eroi». Addirittura più esplicito il presidente di Confindustria Venezia Vincenzo Marinese: «Ne abbiamo le p... piene - si accende - in un paese manufatturiero come il nostro i porti sono fondamentali. Se per qualcuno quello di Venezia non è strategico, almeno abbia il coraggio di dirlo».
Ministro Paola De Micheli: diamo alla città uno strumento fondamentale per la salvaguardia della laguna