Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Passi e progetti tra vecchi nodi e nuove idee
Tutto cambia perché nulla cambi. No, non proprio, anche se gli scossoni non sono così forti. Insomma, niente tsunami nelle placide acque veneziane. Qualcosa comunque è cambiato, altro è destinato a cambiare, da qui all’estate. Nuovi assetti societari, quasi certamente nuovi soci. Non è dato sapere di più, per ora, ma sembra che tutte le piste portino fuori dai confini nazionali. Quel che è certo, così è stato garantito, è che il progetto non si ferma. Anzi, è destinato a consolidare i passi fatti in questi cinque anni. Che resti con un ruolo diverso o che lasci, è indiscutibile che a Joe Tacopina e a chi lo ha sostenuto fin qui poco si può rimproverare. Si è partiti dalla serie D e dal testa a testa con il Campodarsego per arrivare, in brevissimo tempo, a giocarsi la serie A ai playoff, contendendo fino all’ultimo al Palermo un posto in finale. La società ha messo basi piene, è cresciuta, ha assunto una sua assoluta credibilità all’interno e all’esterno del panorama calcistico nazionale. Di Venezia e del suo pallone sull’acqua forse non si è mai parlato tanto come negli ultimi tempi, anche sui media stranieri. Di qui sono passati calciatori importanti, di qui è passato anche un idolo dei tifosi come Pippo Inzaghi. E poi? E poi i nodi, che non possono mancare. La retrocessione in C poi cancellata dal ripescaggio. O il cammino per il nuovo stadio, ancora ai primi passi. Di strada ce n’è da fare ma le gambe sembrano ancora ben allenate alla fatica.