Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Reyer, ruggito di Coppa
I campioni d’Italia superano la Virtus Bologna in un quarto di finale thriller Dopo una partenza lampo il match va all’overtime, la decide Daye. È la prima semifinale
PESARO Spezzata la maledizione, è una gran vittoria quella della Reyer nei quarti di Coppa Italia sulla Virtus Bologna. Di un punto al supplementare, a cui si è condannata con le proprie mani sbagliando quattro tiri liberi in fila (De Nicolao e prima Daye) in chiusura di regolamentari, tremando e rischiando mille volte di crollare, ma uscendone alla fine viva.
La deve vincere due volte, o forse tre o quattro, perché anche al supplementare è stata più volte sotto e c’è voluta una perla di Daye dalla media, un tiro difficilissimo, sul -1 allo scadere, per portarla a casa, ma alla fine la vince lo stesso e forse per questo è ancora più dolce questa prima vittoria in una Final Eight dopo tante cocenti delusioni in questo torneo che si conferma folle, la testa di serie numero uno Bologna subito a casa. Dopo quattro eliminazioni consecutive al primo turno, sette su altrettante presenze in Final Eight dal 2012 a oggi, la Reyer va in semifinale ed è già un traguardo storico: l’unica altra volta che in Coppa Italia il club orogranata si era mai spinto oltre i quarti è stato nel lontano 1969. E’ con un quintetto piccolo che De Raffaele impatta benissimo il match, De Nicolao-Tonut-Chapell, sono i tre esterni con cui la
Reyer parte sparata, 11-0 dopo 2’40” e prende fiducia, e sono un po’ la chiave della serata. Massimo scarto +14 , pur sprecando qualcosa in lunetta (2/5). La difesa fa il suo lavoro, soprattutto nel primo quarto, ma tutto sommato anche dopo, Teodosic fermo a 1/9 e 0 assist al riposo, il resto della Segafredo poca roba, in partita il solo Weems. Solo che ogni volta che immette tonnellaggio l’Umana sembra perdere lucidità, oltre che palloni (già 11 al riposo), molti in modo banale, consentendo alla V nera di limare quasi tutto il passivo.
Un 12-5 in 3’ di inizio ripresa ed è già aggancio e sorpasso, Segafredo che sembra già padrona del campo, invece la partita si congela, per lunghi minuti in mano a nessuno, 1513 il parziale di un terzo quarto pieno di errori da una parte e dall’altra, è lì che sfuma l’occasione di prenderla in pugno, ma ancora Tonut ruba, segna e fa +5 a 7’ dalla fine (gran partita la sua) ma è l’ultima illusione di poterla controllare. La partita si trasforma invece in un confuso punto a punto, mille sorpassi e mille episodi, occasioni su occasioni sprecate, anche dai giocatori più esperti di entrambe le squadre. Con 7 punti in fila di Ricci che sorpassa (62-60), tre liberi a Tedoosic che ne mette solo due (67-68), l’instant replay che ribalta una rimessa chiave a 40” dalla fine, la difesa che tiene su Hunter, poi il tremendo 0/2 ai liberi di Daye, Teodosic che a sua volta ne mette uno solo (68-68) e poi pesta la riga lasciando 7 secondi sul cronometro. Prende fallo De Nicolao ma anche lui, incredibilmente, fa 0/2: è overtime a 68-68. Qui ne segna 6 in fila il cecchino Bramos, Chapell da sotto allarga a +4 ma succede ancora di tutto. Hunter ne fa due e sorpassa ancora (81-80) ma Daye inventa il canestro della partita e spedisce i suoi in semifinale.
Un giorno di riposo oggi, prezioso quanto mai prima di affrontare domani (ore 17.45) un’altra prova durissima: c i sarà l’Olimpia Milano a contendere il posto in finale, che ha battuto senza difficoltà Cremona. 86-62. Ma ora che l’incantesimo è rotto, ci sta davvero di provare ad andare fino in fondo.